La polizia lo ha trovato nel dehor di un bar a Barge, in provincia di Cuneo, a 180 chilometri dal luogo del rapimento. Sta bene il piccolo Omar (nome di fantasia), cinque anni ancora da compiere. Era con la madre - gambiana come lui - che giovedì pomeriggio lo aveva sottratto durante un incontro autorizzato ad Aosta dal tribunale per i minorenni di Torino.
E' tornato dagli zii materni, in un comune valdostano, dove i magistrati dall'aprile 2023 hanno disposto il suo collocamento. Intanto l'avvocata della donna ha precisato che l'allontanamento dalla madre era scattato dopo la segnalazione da parte degli zii di presunti maltrattamenti, che non erano stati "riscontrati nel corso della visita in ospedale". La squadra mobile della questura di Aosta, in collaborazione con quella di Cuneo, ha rintracciato madre e figlio ieri sera. Indagini tradizionali e tecniche basate anche sulla triangolazione del segnale cellulare della donna. Una volta individuato il piccolo, l'obiettivo dei poliziotti è stato di cercare di trasmettergli serenità.
E' "frastornato ma felice" dice all'ANSA la zia, che lo ha raggiunto nella notte. "Quando mi ha vista - aggiunge - mi ha abbracciata forte, dicendomi che la madre l'aveva portato via. Oggi è la nostra ombra".
Sono ancora da ricostruire i dettagli della fuga durante un incontro madre-figlio che sarebbe dovuto durare appena tre ore. "Il bambino ha raccontato di aver preso pullman e treni", dice la zia. La polizia indaga sull'accaduto, anche per individuare eventuali complici della madre. Nei suoi confronti non sono al momento scattati provvedimenti cautelari e la sua posizione è al vaglio della procura di Aosta.
"Non è mai stata dichiarata decaduta dalla responsabilità genitoriale", sottolinea la sua legale, Carola Marzi. Anzi - riferisce l'avvocata - prima del rapimento la situazione stava migliorando. Dopo essere risultata "idonea al proprio ruolo genitoriale", il Tribunale per i minorenni aveva autorizzato "i Servizi Sociali a prevedere un graduale ampliamento e la liberalizzazione delle visite madre-figlio".
Non più quindi incontri protetti, ma liberi, "con previsione della presenza dell'educatore solo ed esclusivamente nel momento del passaggio del bimbo dagli zii alla madre e viceversa, momento delicato, che ancora presentava delle criticità". Spetterà al tribunale per i minorenni stabilire il destino del piccolo Omar.
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