La procura di Aosta ha chiesto al
gip l'archiviazione del fascicolo aperto nel gennaio scorso a
seguito del sabotaggio della seggiovia di Cielo alto di
Cervinia. L'ipotesi di reato era il danneggiamento: le indagini
non hanno permesso di risalire all'autore del gesto e l'assenza
di telecamere nella zona ha reso difficili gli accertamenti.
Probabilmente usando un flessibile a batteria, tra la sera
del 6 e la notte del 7 gennaio era stato scheggiato il cavo
d'acciaio della seggiovia biposto, che può trasportare quasi
1.200 persone l'ora. A rimanere danneggiate erano state due
delle sei sezioni circolari della fune. Con la chiusura degli
impianti il giorno 7 a causa del vento forte, il problema era
stato scoperto l'8 gennaio, grazie ai controlli pre-apertura di
routine svolti dalla società Cervino spa. La seggiovia era
quindi subito stata chiusa, per poi tornare in funzione in
sicurezza, dopo i lavori di ripristino, l'11 gennaio.
Ai piedi del Cervino non è il primo caso di questo tipo su
cui resta il mistero. Nell'estate del 2015 a Cervinia era stato
sabotato il cavo di un altro impianto, la funivia che porta a
Plan Maison. Negli stessi mesi era stata presa di mira anche una
seggiovia di Valtournenche, stazione sciistica più a valle e
gestita dalla stessa Cervino spa. Il modus operandi era lo
stesso ed entrambi gli impianti in quei giorni erano chiusi per
manutenzione. Nell'estate del 2022, un'azione di
sabotaggio aveva riguardato dei mezzi da cantiere impiegati
nella realizzazione di una pista da sci, sempre nel comprensorio
di Cervinia. Due i veicoli coinvolti: su entrambi erano stati
rotti i vetri, e in un caso anche colpito il pannello di
controllo.
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