Un detenuto sudamericano del carcere
di Brissogne ieri sera "non voleva attendere per la
somministrazione della terapia pomeridiana": una "volta arrivato
il suo turno, improvvisamente" ha messo "le mani al collo
dell'agente di polizia penitenziaria di sezione che, solo grazie
all'intervento di altri due detenuti, lo ha fermato, evitando
conseguenze ben peggiori per l'agente di polizia penitenziaria
che stava solo facendo il proprio lavoro, nel rispetto della
legge". Così il sindacato di polizia penitenziaria Sinappe in
una nota.
Secondo il segretario nazionale, Raffaele Tuttolomondo, e il
vice segretario regionale, Matteo Ricucci, "la gestione della
popolazione detenuta sta diventando una bomba ad orologeria
all'interno della Casa circondariale di Brissogne - Aosta, che
soffre particolarmente la mancanza dei trasferimenti dei
detenuti che si rendono autori di aggressioni al personale di
polizia penitenziaria dell'istituto valdostano. Si richiede di
intervenire al dipartimento dell'amministrazione penitenziaria,
visto anche le circolari emanate in materia di aggressioni al
personale".
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