La Valle d'Aosta è il terzo
territorio, tra le regioni e le province autonome, per minore
percentuale di acqua potabile dispersa nelle reti comunali di
distribuzione. Lo certifica l'Istat nel rapporto diffuso in
occasione della Giornata mondiale dell'acqua. Considerando i
dati del 2022, nella regione alpina le perdite si attestano al
29,8% - 8 milioni di metri cubi -, contro una media nazionale
del 42,4% e del 33,5% nel Nord-Ovest. Fanno meglio della Valle
d'Aosta solo la provincia di Bolzano (28,8%) e l'Emilia-Romagna
(29,7%).
La Valle d'Aosta detiene il primato del volume di acqua
potabile erogata pro capite per usi autorizzati: 419 litri al
giorno (a fronte di 596 immessi nella rete) rispetto a una media
italiana di 214 (su 371 litri immessi nella rete). Al secondo
posto, distanziata di 90 litri, c'è la provincia di Trento (329
litri erogati e 523 immessi). Guardando al solo comune di Aosta,
le perdite nella rete di distribuzione dell'acqua potabile
salgono al 35,5% (35,2% la media dei comuni capoluogo) e i litri
erogati per persona calano a 246 (236) su 382 immessi in rete
(364). Ad Aosta, l'acqua fatturata totale ammonta a 213 litri
pro capite (226 la media dei comuni capoluogo), quella fatturata
per uso civile domestico a 164 litri (165).
Nella regione alpina il 36,9% delle famiglie si ritiene molto
soddisfatto del servizio di erogazione dell'acqua potabile
(media italiana 21,5%), il 55,5% abbastanza soddisfatto (64,9%);
poco soddisfatto il 6,9% (10,9%) e per niente soddisfatto lo
0,7% (2,6%). Il 7% delle famiglie in Valle d'Aosta non si fida a
bere acqua del rubinetto (fa meglio solo Bolzano, con il 2%) e
il 3% lamenta irregolarità nell'erogazione di acqua (dati
migliori solo in Lombardia, Friuli-Venezia-Giulia, Veneto e
Bolzano, con il 2%). La regione alpina è 15/a per prelievi di
acque minerali naturali a fine di produzione, con 226 migliaia
di metri cubi nel 2021, in crescita rispetto alle 184 del 2015.
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