In Valle d'Aosta l'aspettativa di
vita alla nascita e gli adempimenti Lea - le prestazioni
sanitarie che la Regione deve garantire ai cittadini
gratuitamente o attraverso il pagamento di un ticket - sono al
di sotto della media nazionale secondo il report di Fondazione
Gimbe 'L'autonomia differenziata in sanità'. Lo studio esamina
le criticità del testo del Ddl Calderoli e analizza il
potenziale impatto sul sistema sanitario delle maggiori
autonomie richieste dalle Regioni in materia di tutela della
salute.
Nel 2022 l'aspettativa di vita alla nascita è pari a 82,3
anni, rispetto a una media italiana di 82,6 anni. Inoltre
"dall'analisi della mobilità sanitaria nel periodo 2010-2021
emerge che la regione ha accumulato complessivamente un saldo
negativo pari a - 99.975.975 euro".
Nella regione alpina l'analisi degli adempimenti Lea
"dimostra che nel decennio 2010-2019 la percentuale cumulativa
totale di adempimento della Regione ai Lea è del 63,8% (media
Italia 75,7%) ovvero il 36,2% delle risorse assegnate nel
periodo 2010-2019 non ha prodotto servizi per i cittadini". Su
un punteggio massimo di 300, il totale degli adempimenti della
Regione ai Lea nel 2020 è di 190,4 punti (14/a tra le regioni) e
nel 2021 di 147,2 (ultima tra le regioni).
In base all'analisi Gimbe, la Valle d'Aosta in entrambi gli
anni "è risultata inadempiente secondo il Nuovo sistema di
garanzia (Nsg)": nel 2020 perché ha registrato un punteggio
insufficiente nell'area distrettuale (56,58 su 60) e nell'area
ospedaliera (59,71 su 60), nel 2021 perché non ha raggiunto la
sufficienza in alcuna delle tre aree monitorate.
Infine, "il raggiungimento degli obiettivi della Missione Salute
del Pnrr è strettamente legato alle performance della regione,
in particolare: per raggiungere il target 2026 di assistere
almeno il 10% della popolazione over 65 in assistenza
domiciliare integrata la Regione deve aumentare i pazienti
assistiti del 1.209%; sono presenti 5,50 infermieri ogni mille
abitanti. La regione è sopra la media nazionale pari a 5,06".
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