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Stalking, due anni al barista già condannato per tentato omicidio

Stalking, due anni al barista già condannato per tentato omicidio

Pm: "Incapace di accettare il no". Difesa, "manca la prova"

AOSTA, 20 marzo 2024, 16:55

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

Il giudice monocratico del tribunale di Aosta Marco Tornatore ha condannato a due anni di reclusione Stefano Corgnier, valdostano di 44 anni, accusato di atti persecutori, e a un risarcimento di 14 mila euro a favore della parte civile. Per gli inquirenti aveva continuato a perseguitare la ragazza che aveva già smesso di frequentarlo e per la quale aveva provato ad uccidere il rivale all'interno del bar Crazy Fox che lui stesso gestiva, in via Torre del Lebbroso, ad Aosta: un'accusa di tentato omicidio che in primo grado, nel dicembre 2022, gli era valsa una condanna a nove anni e due mesi di reclusione.
    Al termine del dibattimento di stamane, la procura ha chiesto una condanna a quattro anni di reclusione. "E' emerso un quadro di una persona che non si rassegna alla fine della relazione e cerca in tutti i modi di aver contatti con la persona offesa, anche tramite i parenti di lei. Si evince l'incapacità dell'imputato ad accettare il 'no"', ha detto durante la sua requisitoria il pm. "Le condotte che l'imputato ha tenuto hanno portato un'intera famiglia a vivere nel terrore", ha sottolineato l'avvocato di parte civile, Corrado Bellora.
    La difesa ha annunciato il ricorso in appello. "Durante le indagini non sono mai stati sequestrati cellulare, pc o altri strumenti idonei a comunicare. Si tratta di un processo dove le prove non ci sono, ma si basa solo sulle testimonianze della parte offesa", ha detto l'avvocato difensore Matteo Iotti nella sua arringa. "Siamo qui - ha aggiunto - per un reato dove non c'è una prova. Una prova che non viene nemmeno cercata o investigata come i profili anonimi che rimangono anonimi". Per l'avvocata Valentina Zancan, nel collegio difensivo, "gli episodi sono pochi, non ci sono stati colloqui telefonici, le parti non si sono mai viste. La parte offesa ha trascorso la maggior parte del tempo fuori Aosta, non per questi fatti, ma per motivi suoi di vita. La messaggistica telefonica è esigua".
   

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