"L'avvio dei lavori per
l'elettrificazione della tratta ferroviaria Ivrea-Aosta è un
avvenimento storico per la nostra regione. Ci vorranno tre anni,
ci saranno molti disagi, ma poi finalmente la linea valdostana
non sarà più marginale e percorribile solamente da treni
limitati nel numero e nella capienza. La Valle d'Aosta sarà
inserita organicamente nella rete ferroviaria nazionale ed
internazionale". Così Rete civica in una nota.
"È bene ricordare - si legge - che l'elettrificazione si fa
solo grazie ad una forte iniziativa popolare. Sono state le
7.347 firme di elettori valdostani, raccolte dal Comitato La
Valle d'Aosta Riparte, che hanno consentito l'approvazione
unanime in Consiglio regionale della legge di iniziativa
popolare numero 22/2016. Un cambiamento di rotta netto dopo che
il progetto preliminare di elettrificazione, pronto già nel
2010, era stato abbandonato dall'allora assessore Marguerettaz
(e compagnia bella) per puntare sui treni bimodali".
"Nonostante gli unionisti, nonostante i leghisti, nonostante
il diffuso scettiscismo di molti, il Comitato popolare -
sottolinea Rete civica - non solo ha ottenuto l'approvazione
della legge ma ha altresì incalzato Rfi perché realizzasse la
progettazione definitiva dell'opera". Se nel novembre 2020
l'assessora Minelli ha potuto portare in giunta la scheda per
inserire l'elettrificazione fra i progetti del Pnrr e
nell'aprile 2021 è riuscita tenacemente a trovare le convergenze
necessarie per inserire il progetto nel Piano italiano è grazie
al lavoro e al sostegno di migliaia di persone che hanno operato
dal basso. L'avvio dei lavori di elettrificazione è una vittoria
popolare e democratica. C'è da aspettare il 2026 per poter avere
il risultato finale, ma sia chiaro che alla corsa inaugurale con
la nuova linea elettrificata ci saremo e in prima fila".
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