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Covid: sospeso processo a deputata Cunial, deciderà Camera

Covid: sospeso processo a deputata Cunial, deciderà Camera

Chiesta autorizzazione a procedere dopo eccezione difesa

AOSTA, 07 giugno 2022, 17:44

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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In attesa che la Camera si esprima, è stato sospeso il processo alla deputata ex M5s Sara Cunial (Misto), accusata di rifiuto d'indicazioni sulla propria identità personale, oltraggio e minaccia a pubblico ufficiale.
    Al contrario di quanto sostenuto dalla difesa, secondo il giudice monocratico di Aosta Marco Tornatore le accuse per le quali Cunial è a processo non hanno un nesso con le sue prerogative parlamentari, quindi è "manifestatamente infondata" l'eccezione di insindacabilità presentata dal suo legale in base all'articolo 68 della Costituzione e alla legge 140/2003. Per questo il tribunale l'ha respinta ma, essendo tenuto per legge, ha dovuto disporre la trasmissione degli atti affinché la Camera valuti la richiesta di autorizzazione a procedere.
    I fatti risalgono al 24 aprile 2021, in occasione di una manifestazione contro la Dad ad Aosta. Secondo l'accusa (pm Francesco Pizzato), prima di salire sul palco della manifestazione, Cunial avrebbe inveito contro un finanziere.
    All'epoca la regione era in zona rossa e la deputata - nella ricostruzione degli inquirenti - era stata sorpresa a bere birra con altre otto persone, senza distanziamento, fuori da un locale (poi chiuso cinque giorni per violazione norme anti-Covid).
    "Sono una parlamentare e godo dell'immunità " avrebbe detto ai due finanzieri che le avevano chiesto un documento. Sotto il palco, poi, avrebbe fornito il suo tesserino da parlamentare, ma poco dopo lo avrebbe strappato di mano al militare dicendogli "ti dovresti vergognare" e ancora "se torni dal ragazzo per fargli chiudere il bar ti rovino". 

 

"Nonostante la preventiva accusa formulata dal pubblico ministero tutti i test hanno smentito completamente l’accusa in quanto hanno accertato in udienza anche gli stessi finanzieri che la sottoscritta si è fatta identificare attraverso il tesserino di parlamentare della Repubblica". Lo sostiene la deputata Sara Cunial. "Il finanziere presente sul posto - prosegue la deputata - non ha ritenuto esauriente in quanto non leggibile dal suo tablet. Modificando quindi la legge italiana secondo la quale l’identificazione avviene presentando un proprio documento di identità e non certo in forma di scansione digitale. Nell’odierna udienza è stato invece denunciato da parte del difensore l’inerzia del tribunale che non ha previsto l’applicazione dell’articolo 68 della Costituzione nei confronti della parlamentare, diritto rilevabile d’ufficio che il giudice però non aveva applicato fino ad oggi, su espressa denuncia della difesa". Secondo la deputata Cunial "appare altresì infondata l’ulteriore parte del comunicato ove si rivela che il tribunale abbia respinto l’eccezione della difesa a ottenere copia delle ulteriori indagini effettuate dal pubblico ministero ad un anno di distanza dalla chiusura delle stesse in quanto il tribunale ha respinto tale richiesta non perché illegittima, bensì perché secondo il giudice le copie degli atti non si richiedono a mezzo pec ma solo 'presentandosi direttamente davanti alla cancelleria del tribunale di Aosta', dimenticandosi che in Italia vige ormai da tempo il processo digitale".

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