"Con questo Bilancio l'obiettivo
non è quello di tornare ai livelli pre-Covid ma di migliorare e
di trasformare l'Umbria in una regione forte, innovativa,
attrattiva e solidale": lo ha detto l'assessore Paola Agabiti,
nel corso del suo intervento nella seduta dell'Assemblea
legisltativa dell'Umbria che ha approvato a maggioranza, il
Bilancio di previsione della Regione Umbria 2022-24 e la Legge
di stabilità 2022.
"Una verifica attenta delle scelte finanziarie, umane e
strumentali - ha aggiunto Agabiti, secondo quanto riferisce una
nota della Regione - ha consentito una discontinuità con il
passato, promuovendo azioni che potranno essere un
moltiplicatore per lo sviluppo e un rafforzamento per la
coesione sociale. Questa Regione non nasconde la polvere sotto
al tappeto come fatto in passato. Quando siamo arrivati abbiamo
trovato molti debiti pregressi. Abbiamo trovato gli spazi
finanziari per farvi fronte. Continueremo a lavorare per
razionalizzare la spesa e sulla spending review".
"Ci sono le prospettive di ripresa economica - ha osservato -
sostenuta dalle risorse del Pnrr e dai fondi strutturali. Serve
adottare la massima cautela, con adeguate politiche economiche.
Per l'Umbria è un momento economico positivo, con dati superiori
ad altre regioni. Le aperture di imprese sono tornate a livello
pre covid, a dimostrazione che le misure regionali hanno
ricaduta sui territori. La coesione sociale è stata
salvaguardata, e non era un risultato scontato. La sfida per
l'Umbria è agganciare la ripresa, offrendo nuove occasioni a
imprese, giovani e famiglie. Vogliamo farla ritornare nel gruppo
avanzato delle regioni italiane, ponendo fine al triste
passaggio da regione sviluppata a regione in transizione. È un
momento difficile, con livelli di incertezza forti, una
situazione sanitaria delicata, le ferite del sisma ancora
aperte. Occorre uscire dal lungo inverno produttivo e
demografico. Tanti imprenditori attendono le migliori situazioni
di contesto per far ripartire gli investimenti. L'Umbria può
essere una terra di innovazione produttiva e benessere. Ad
esempio il bando Umbria aperta, per la riqualificazione delle
strutture ricettive, è un segno che gli imprenditori vogliono
ripartire".
"Con la manovra - ha sottolineato - confermiamo di non voler
aumentare la pressione fiscale, rafforzando i servizi essenziali
per i cittadini. Il sostegno a famiglie e imprese passa per non
aumentare le tasse, aumentando gli incentivi. E questo grazie
alla razionalizzazione della spesa improduttiva e l'utilizzo
virtuoso dei fondi europei. La manovra di bilancio prevede 40
milioni di euro per il diritto allo studio, cosa mai accaduta
prima; 7 milioni per gli spettacoli; 30 per il turismo; 30
milioni per la riqualificazione urbana. Sul personale abbiamo
ridotto le direzioni, ridotto la spesa, stabilizzato i precari,
aperto una fase concorsuale. Per il cofinanziamento della
programmazione europea abbiamo già accantonato fondi per avviare
celermente gli interventi, contrariamente al passato. Questi
sono i numeri, questi sono i fatti, queste le risorse che
arriveranno a famiglie e imprese".
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