"Al settore turistico,
particolarmente colpito dall'emergenza Covid, abbiamo dedicato
un finanziamento complessivo di 30 milioni di euro con il
'Pacchetto Umbriaperta' che si è articolato in vari bandi, a
cominciare dal sostegno di 10 milioni e 106 mila euro destinato
alle imprese recettive": è iniziato da qui l'intervento di Paola
Agabiti, assessore regionale con deleghe al Turismo, bilancio,
scuola, cultura, programmazione europea e fondi strutturali, nel
corso della conferenza stampa di fine anno della Giunta
dell'Umbria.
Agabiti, riferendosi sempre al turismo, ha ricordato anche
l'azione a favore delle imprese della filiera che si trovano
nelle aree colpite dal sisma, alle quali è stato destinato un
fondo da oltre un milione di euro. Ma l'assessore ha posto
l'accento anche sugli interventi di ristoro una tantum a favore
di vari settori imprenditoriali che vanno dai trasporti, al
commercio all'ingrosso di alimenti e bevande, passando
dall'organizzazione di fiere ed eventi, fino ad arrivare alle
associazioni sportive dilettantistiche: "Un finanziamento
complessivo di 6,6 milioni di euro è stato già erogato, a questi
fondi si aggiungono altri 9 milioni e 870 mila euro già
stanziati", ha evidenziato Agabiti, che ha anche ricordato che
al momento "sono state ammesse a contributo un totale di 4.162
richieste".
L'assessore si è anche soffermata sui finanziamenti di "sette
milioni di euro erogati a favore del settore dello spettacolo e
delle imprese culturali e creative, e di altri cinque milioni
per lo sport con particolare attenzione alle famiglie, alle
associazioni e agli impianti sportivi".
Un capitolo a parte Agabiti l'ha dedicato sia all'istruzione -
"a cui abbiamo dedicato un finanziamento complessivo di 55
milioni di euro", ha ricordato - che alla riqualificazione
urbana "in cui abbiamo investito 15 milioni di euro che hanno
attivato 36 progetti per favorire l'accesso ai nodi urbani e
altri progetti tesi alla mobilità sostenibile in ambito urbano,
tra ciclovie, programmi innovativi e interventi per l'accesso ai
centri storici, oltre che la riqualificazione del verde
pubblico".
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