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M5s, quali misure urgenti su crisi Ast e caro energia?

M5s, quali misure urgenti su crisi Ast e caro energia?

Fioroni: 'Chiesto incontro a Enel e ministeri'

PERUGIA, 24 settembre 2024, 13:46

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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L'Assemblea legislativa ha discusso oggi l'interrogazione a risposta immediata del consigliere Thomas De Luca (M5S) su "Crisi Ast-caro energia, chiarimenti sulle misure urgenti che la Giunta regionale intende attuare per il sostegno alle industrie energivore".
    Illustrando l'atto in Aula, De Luca ha ricordato che "il 9 settembre l'azienda Arvedi Ast ha comunicato che, vista la contrazione del mercato e il calo delle commesse di lavoro per gli elevati costi di approvvigionamento dell'energia elettrica, si trova ora nella condizione di dover ridurre la propria attività produttiva. L'azienda per questo procederà ad una sospensione e riduzione dell'attività con la richiesta di Cig ordinaria che dal 24 al 30 settembre riguarderà 200 dipendenti".
    "Per questo chiedo alla Giunta - ha detto De Luca, secondo quanto riferisce una nota della Regione - quali misure intende mettere in campo per i problemi sollevati da Arvedi-Ast per i costi energetici e di specificare se si sia proceduto allo studio di fattibilità per la costituzione di una società mista pubblico-privata come chiesto dalla delibera di questa Aula del febbraio 2023. Ma anche se si intende procedere verso questa prospettiva o se, come affermato dal ministro dello sviluppo economico, si stia lavorando al ricorso massiccio al nucleare e in quali termini e scadenze. Il costo dell'energia è un nodo fondamentale da sciogliere per l'approvazione dell'Accordo di programma, atteso da due anni, che sbloccherebbe investimenti del Pnrr, congiuntamente ad investimenti privati dell'azienda per un ammontare complessivo di circa un miliardo di euro".
    "La legge regionale 1/2023 sulla 'Disciplina dell'assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche in Umbria e determinazione del canone' - ha sottolineato ancora - prevede l'obbligo di fornire annualmente e gratuitamente alla Regione energia elettrica per 220 kWh per ogni kW di potenza nominale media di concessione, circa il 5% del fabbisogno di Ast. La creazione di una società misto pubblico-privata, con la partecipazione dei Comuni e della Regione che metterebbe sul mercato le quote del socio imprenditore, potrebbe permettere l'ingresso di Ast così come di altre aziende energivore che intendono partecipare alla gara e di usufruire di un asset importante per l'abbattimento dei costi energetici (con l'impegno di importanti investimenti sul fronte dell'ambientalizzazione delle produzioni) e allo stesso tempo garantirebbe un importante introito anche per la collettività umbra da reinvestire nel territorio portando benefici enormi per i Comuni e tutta la Regione con risorse che potrebbero essere usate per la sanità e altre priorità".
    L'assessore Michele Fioroni ha risposto che "a Terni si gioca una partita dell'Italia e dell'Europa. Il tema energetico si pone fuori dall'accordo di programma. L'ostacolo più improntate era la deroga dall'Ue per gli aiuti di stato, ed è superato.
    Avuta questa deroga il problema si pone per un acciaio totalmente decarbonizzato: la sfida è produrre acciaio da fonti rinnovabili. E Terni sarebbe l'unica acciaieria collegata ad una vicina grande derivazione. Il tema si pone con chi fornisce l'energia, cosa che ha fatto la presidente Tesei in più occasioni. Nessuno ha mai parlato di nucleare per Terni. Serve mettersi al tavolo con Enel affinché il tema specifico di Ast venga considerato da Enel come elemento unico per le sue caratteristiche, derogabile a meccanismi di mercato, perché ora c'è la problematica che riguarda la competitività del sistema siderurgico europeo. L'Italia ha sempre avuto una produzione di acciaio di altissima qualità, ma la politica è stata miope sul versante energetico. La presidente Tesei ha chiesto un incontro a Enel con i ministri Urso e Pichetto Fratin per affrontare il tema energetico. L'accordo di programma si potrebbe firmare anche oggi, ma attualmente renderebbe l'acciaio non competitivo".
    Nella sua replica De Luca si è detto non soddisfatto della risposta dell'assessore: "annunciate da troppo tempo l'accordo di programma, che nei fatti ancora non c'è. Ognuno deve fare la sua parte e mettersi in condizione di non nascondersi. La Regione non deve andare dal concessionario a chiedere con le mani giunte. Abbiamo gli strumenti su cui poter operare, nessuno chiede azioni di rottura ma dovete agire".
   

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