"La cassa integrazione, già ancora
lontana dai livelli precedenti il disastro pandemico, per la
prima volta torna a crescere. Ma ancora più preoccupante è il
dato che in Umbria la cassa integrazione straordinaria, quella
che riguarda le aziende in crisi strutturale, da sola sia
cresciuta del 30%": così Marco Rizzo, candidato alla presidenza
della Regione Umbria con Democrazia sovrana popolare. "Questa
crescita, concentrata in particolare nel settore industriale, ci
racconta una storia triste: la storia di una nazione che, dopo
aver, agli ordini dell'Ue, deindustrializzato il paese per
trent'anni ed aver concentrato le industrie più importati in
Germania, adesso segue l'Ue in una guerra che sta causando un
disastroso calo della produzione tedesca, e a cascata un altro
disastro in tutte le industrie locali che da essa dipendono"
sostiene in una nota.
"Le soluzioni al problema proposti da questa classe politica
poi - dice Rizzo -sono delle vere e proprie barzellette. C'è chi
parla di rilanciare l'occupazione con il green. Mi piacerebbe
capire con cosa esattamente. Con le auto elettriche? Che costano
il doppio di quelle a combustione e che al momento sono prodotte
altrove? Cosa pensano questi signori, di ricostruire
un'industria in un anno o due? E poi come? Sempre tutta la
produzione più fruttuosa in Germania e in Italia tre fabbriche
per produrre due furgonate di bulloni all'anno?. Noi di
Democrazia Sovrana e Popolare siamo il partito di tutto il
lavoro. Sosterremo con misure strutturali ma anche locali i
lavoratori e le piccole e medie imprese, sosterremo sempre le
famiglie, la scuola, la sanità e la sicurezza, e cercheremo di
fare di tutto per l'Umbria. Ma deve essere chiaro che per quanto
ci si impegni con misure palliative, il problema per il lavoro è
a Bruxelles, e che non si potrà mai fare una vera politica per
il rilancio economico, industriale e lavorativo del territorio e
dell'Italia, senza mettere un freno definitivo alle politiche
sognanti e dissociate dell'Unione europea, a partire da quella
per la pace e alla fine della sanzioni per riprendere i rapporti
commerciali con la Russia".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA