Si è svolta a
Ciottà di Castello martedì mattina la solenne commemorazione del
15/o anniversario della scomparsa del colonnello dei carabinieri
Valerio Gildoni, che, a Bosco di Nanto (Vcenza), perse
tragicamente la vita nell'adempimento del proprio dovere.
L'ufficiale, originario di Città di Castello, dove era nato
il 2 gennaio 1969 e dove vivono ancora i familiari, all'epoca
comandante del reparto operativo del comando provinciale di
Vicenza, era intervenuto presso l'abitazione di un anziano del
luogo che, dopo aver esploso un colpo di fucile all'indirizzo di
una pattuglia di carabinieri, si era barricato al suo interno.
Consapevole del rischio a cui si esponeva - ricorda oggi una
nota dell'Arma - il col. Valerio Gildoni aveva tentato di
convincere l'uomo ad arrendersi, venendo però ferito a morte da
un colpo di fucile.
Per il suo atto eroico, gli fu conferita la "Medaglia d'Oro
al Valor Militare alla Memoria", con la seguente motivazione:
"Con ferma determinazione ed esemplare iniziativa, unitamente ad
altri militari, avviava una delicata opera di persuasione nei
confronti di un uomo che, in stato di alterazione psichica, si
era barricato all'interno della propria abitazione esplodendo un
colpo d'arma da fuoco all'indirizzo di una pattuglia di
Carabinieri precedentemente intervenuta. Resosi conto della
situazione di estremo pericolo anche per l'incolumità degli
altri presenti, con insigne coraggio e consapevole del grave e
manifesto rischio, senza far uso dell'arma in dotazione, non
esitava ad avvicinarsi allo squilibrato per stabilire un
contatto diretto e convincerlo a desistere, venendo
proditoriamente attinto da un colpo di fucile che ne causava la
morte. Fulgido esempio di elette virtù militari ed altissimo
senso del dovere, spinti fino all'estremo sacrificio. Bosco di
Nanto (VI) 17 luglio 2009."
La cerimonia, a cui hanno partecipato la moglie Barbara, la
mamma Paola ed il fratello don Alberto, parroco, si è svolta
alla presenza del vice comandante generale dell'Arma dei
carabinieri e comandante interregionale carabinieri "Podgora",
generale di Corpa d'armata Salvatore Luongo, del prefetto di
Perugia Armando Gradone, del vicepresidente della Regione
Umbria, Roberto Morroni, delle autorità civili, militari e
religiose della provincia, del sindaco Luca Secondi e dei
familiari di altri militari della provincia caduti in servizio.
Insieme a loro, il comandante della Legione carabinieri
"Umbria" generale Gerardo Iorio, il comandante provinciale di
Perugia colonnello Sergio Molinari e il comandante della locale
compagnia, maggiore Giovanni Palermo.
L'evento si è articolato in tre momenti significativi: in
piazza Matteotti - Loggiato Gildoni, schieramento del picchetto
d'onore nei pressi della targa apposta in memoria
dell'ufficiale; presso la cattedrale dei Santi Florido e
Amanzio, la celebrazione della messa, officiata mons. Domenico
Cancian, vescovo emerito di Città di Castello, don Alberto
Gildoni e dal cappellano militare interforze don Giuseppe Maria
Balducci; al cimitero monumentale, deposizione di una
composizione floreale sulla tomba del colonnello Gildoni.
L'Arma dei carabinieri ha reso omaggio alla memoria del suo
giovane eroe con la partecipazione di una rappresentanza di
militari nei vari gradi della compagnia di Città di Castello,
delle sezioni provinciali dell'Associazione nazionale
carabinieri e delle Associazioni combattentistiche e d'arma.
Alla commemorazione anche una significativa presenza di
cittadini, riuniti in commosso raccoglimento.
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