Anche l'utilizzo del trojan per le
intercettazioni ha permesso ai carabinieri di Terni di portare a
termine un'operazione contro un presunto sodalizio criminale
composto da albanesi, rumeni ed italiani dedito
all'approvvigionamento e allo smercio di cocaina in città. Con
un giro d'affari risultato nell'ordine di diversi chili di droga
al mese.
A quello che gli inquirenti considerano il referente del
sodalizio è stata notificata un'ordinanza di custodia cautelare
in carcere, mentre sono stati posti a disposizione dell'autorità
giudiziaria altri nove soggetti a loro volta destinatari di
provvedimenti cautelari nelle provincie di Terni e di Roma.
L'indagine è stata avviata dai carabinieri tra il 2022 e il
2023 a partire dall'arresto di alcuni piccoli spacciatori.
L'eterogeneo gruppo criminale - spiegano gli inquirenti in un
comunicato - si è rivelato essere composto da quelli che,
nell'ambito cittadino, sono risultati tra i principali
"grossisti" accusati di essere in grado di importare e
successivamente smerciare ingenti quantitativi di cocaina che
gli indagati riuscivano a far giungere nel ternano, anche da
fuori regione.
Il modus operandi del sodalizio prevedeva l'uso
dell'abitazione del soggetto "principale" come base di
stoccaggio, occultamento, confezionamento e cessione della
cocaina ai diretti "collaboratori", i quali poi l'avrebbero
venduta al dettaglio altrove. Talvolta, presso la casa il
principale indagato incontrava anche i suoi clienti più fidati,
ai quali - secondo la ricostruzione dell'Arma - cedeva
direttamente lo stupefacente.
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