Segue la traccia del mito - filo
conduttore della 60/a edizione del Festival dei Due Mondi, in
programma dal 28 giugno al 14 luglio - Baùbo/sull'arte di non
essere morto, il nuovo spettacolo di teatro musicale firmato da
Jeanne Candel in scena a San Simone sabato 29 giugno alle ore
17.00 e domenica 30 giugno alle ore 18.30.
Dopo il successo di Demi-Véronique e Le Crocodile trompeur /
Didon et Énée, Candel torna al Festival dei Due Mondi insieme
alla sua compagnia La vie brève con una nuova creazione ispirata
al mito di Baùbo, uno dei personaggi più misteriosi della
mitologia greca. Solo lei, anziana sacerdotessa, riuscì a far
tornare il sorriso sulle labbra di Demetra, dea delle stagioni
che disperata stava condannando la terra a un inverno senza fine
per il dolore di aver perso la figlia Persefone rapita da Ade.
Il gesto di Baùbo è semplice e rivoluzionario: si solleva le
vesti e mostra il suo sesso a Demetra, che scoppia in un riso
liberatorio. Un gesto comico e buffo che diventa simbolo di
fertilità, desiderio, creazione.
Lo spettacolo concepito da Candel - spiega una nota del
Festival - è un'indagine interiore, un'esplorazione del corpo e
dell'anima mentre sono travolti dalle tempeste della passione,
per osservarne le espressioni selvaggiamente contrastanti. Nella
storia di Baùbo si specchia la vicenda di una donna che soffre
per una delusione d'amore. E però nel teatro musicale di Jeanne
Candel, fatto di immagini e di movimenti, il testo è solo uno
dei materiali su cui costruire. Sul palcoscenico gli attori sono
anche musicisti, in un ensemble eterogeneo composto da violino,
sassofono, chitarra classica ed elettrica, contrabbasso e
percussioni, con la voce del mezzosoprano Pauline Leroy e la
direzione musicale di Pierre-Antoine Badaroux. La storia di
Baùbo si intreccia con le musiche di Dietrich Buxtehude e
Heinrich Schütz.
Un'anatomia della passione in cui ancora una volta musica e
teatro si intrecciano. Candel racconta: "Ero un'adolescente
quando vidi per la prima volta sul palco un lavoro di Pina
Bausch. Fu uno shock, attraversavo un momento difficile e la sua
arte ebbe il potere di salvarmi, cambiò la mia vita. Vedere
quello spettacolo mi spinse verso il grande desiderio di
creare".
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