"L'importante mobilitazione di
lavoratrici e lavoratori della sanità, in piazza a Perugia,
davanti a palazzo Cesaroni, ha portato prima alla sospensione
dei lavori in Consiglio regionale e poi all'ascolto delle nostre
istanze da parte dei consiglieri che hanno preso l'impegno ad
audirci in Commissione Sanità, alla presenza dell'assessore,
entro pochi giorni. Inoltre, la minoranza in Consiglio ha
depositato una mozione urgente raccogliendo le nostre istanze
che sarà all'ordine del giorno della prossima seduta": lo hanno
annunciato Fp Cgil, Fp Cisl, Uil Fpl, Nursing Up e Fials, che,
insieme "a molte lavoratrici e molti lavoratori arrivati da
tutti i presìdi sanitari dell'Umbria", hanno manifestato a
Perugia in piazza Italia per "chiedere quell'ascolto da parte
delle istituzioni regionali che è finora mancato".
I sindacati hanno parlato di "tanti i nodi irrisolti che
portano la situazione della sanità pubblica in Umbria a
peggiorare non di giorno in giorno, ma di ora in ora". "Tra
questi al primo posto c'è senz'altro - sostengono in una nota
congiunta - il dramma delle mancate assunzioni a tempo
indeterminato (delle 1.500 promesse, al momento ne sono state
fatte solo una trentina) che ricadono sull'organizzazione del
lavoro, costringendo il personale ad un continuo ricorso allo
straordinario e ai mancati riposi e quindi portando ad un
peggioramento delle condizioni di lavoro e dei servizi. Liste
d'attesa sempre più lunghe, per qualsiasi prestazione, con il
privato che guadagna sempre più spazio, reparti mai riaperti in
quasi tutti i plessi ospedalieri, mancato riconoscimento
economico per gli sforzi profusi nell'emergenza Covid da parte
del personale, nonostante un accordo sottoscritto ufficialmente.
Ora si tratta di capire se alla disponibilità all'ascolto
dimostrata oggi seguiranno fatti concreti - concludono le cinque
sigle sindacali - perché la misura è davvero colma e in mancanza
di un cambiamento reale la mobilitazione dovrà necessariamente
proseguire, senza escludere il ricorso allo sciopero".
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