Irmgard di Colsano, vicino a
Castelbello-Ciardes, in Val Venosta, realizza cesti, borse e
perfino interi guardaroba di vimini. Già 10.000 anni fa i rami
di salice venivano utilizzati per realizzare corde e reti da
pesca. Josin di Susch (Bassa Engadina) è, come suo nonno e suo
padre, un artista dello sgraffito. Nel XVI secolo, i mastri
costruttori del Rinascimento portarono nei Grigioni questa
speciale tecnica ornamentale. Alla "Tessanda" di Santa Maria, in
Val Müstair, le tessitrici lavorano su telai che hanno anche più
di 100 anni, in uno degli ultimi tre laboratori di tessitura a
mano della Svizzera.
Questi sono solo tre dei venticinque "custodi di ricchezza",
persone le cui attività e il cui stile di vita sono raccontati
nell'omonima mostra itinerante in programma dal 15 luglio al 14
ottobre. La mostra è stata concepita come parte di un progetto
di ricerca in cui le ricercatrici di Eurac Research stanno
studiando il patrimonio culturale vivente nella regione di
confine tra Italia e Svizzera.
"La mostra presenta venticinque persone e diciannove esempi
di patrimonio culturale della regione, ma sappiamo bene che in
questa regione di confine ci sono molte altre persone che stanno
rendendo un grande servizio al patrimonio culturale vivente. Per
questo la mostra si propone anche di rintracciare altri custodi
di ricchezza - spiega la coordinatrice del progetto, Ricarda
Schmidt, archeologa ed esperta di patrimonio culturale
all'Istituto per lo sviluppo regionale di Eurac Research -
L'identificazione del patrimonio culturale vivente è prima di
tutto un compito delle comunità locali, noi come ricercatori
esterni possiamo solo suggerire idee e stimolare un dialogo".
Il vernissage si terrà venerdì 15 luglio alle 18 nell'abbazia
di Allerengelberg, a Certosa (Senales). La mostra sarà esposta
anche a Lasa, Glorenza e Valchava (CH). L'ingresso è gratuito.
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