Si è aperto stamattina, davanti
alla Corte d'assise del tribunale di Bolzano, presieduta dal
giudice Stefan Tappeiner e, a latere, Giulia Rossi, il processo
per il femminicidio di Silandro. L'imputato è Omer Cim, 29 anni,
accusato dell'omicidio della compagna, Celine Frei Matzohl, 20
anni, uccisa con nove coltellate la sera del 12 agosto 2023
nell'appartamento di lui, in via Molino. Dopo il delitto, Cim si
diede alla fuga in direzione del confine con l'Austria, ma venne
fermato dai carabinieri che spararono alle gomme della macchina.
L'accusa, nei suoi confronti, è di resistenza a pubblico
ufficiale (perché, nell'inseguimento, un carabiniere rimase
lievemente ferito a una mano), percosse e minacce aggravate nei
confronti di Matzohl (per un'aggressione avvenuta a giugno
nell'auto di Cim, che la ragazza aveva denunciato) e, appunto,
l'omicidio volontario aggravato dal fatto di aver avuto una
relazione sentimentale con la vittima e dalla premeditazione.
Stamattina, in aula, la pm Francesca Sassani ha chiarito il
perché dell'ultima contestazione: Cim, sostiene l'accusa, aveva
pianificato tutto da settimane, andò andato in cerca di una
pistola con il silenziatore ma, non trovandola, ripiegò su un
coltello da caccia che nascose, insieme a un altro coltello e
due taglierini, nell'armadio vicino al divano dove avrebbe fatto
accomodare Frei Matzohl. Quella sera la ragazza entrò in casa,
lui la colpì alla testa con un oggetto contundente, stordendola,
e trascinandola fino all'armadio, per poi accoltellarla.
Al termine dell'udienza, la Corte ha ammesso prove e
testimoni di Procura e parti civili (i genitori e la sorella
della vittima), così come quelli della difesa, compresi i
consulenti, la documentazione medica e il diario clinico di Cim.
Ha rigettato la richiesta di ammettere la relazione psichiatrica
della difesa (sulla base della quale l'imputato soffrirebbe di
una "patologia delirante"), che le avvocate Claudia Benedetti e
Alessandra d'Ignazio avevano presentato a supporto della loro
richiesta di disporre una perizia psichiatrica sul loro
assistito: su questo punto, la Corte si è riservata di decidere
una volta sentiti i consulenti in contraddittorio.
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