Tra gennaio 2022 e dicembre 2023,
276 clienti di una banca attiva in Alto Adige e nel Nord-est
dell'Italia sono caduti nella trappola di truffatori, che hanno
utilizzato il sistema di "phishing" per ottenere dati sensibili,
come i codici di accesso ai conti correnti bancari oppure delle
carte di credito. Lo riporta una ricerca condotta alla Facoltà
di economia della Libera Università di Bolzano sui dati forniti
dall'istituto di credito. Lo studio ha analizzato 147.751
clienti, mostrando come l'attività anti-frode della banca spesso
riesca a bloccare i trasferimenti anomali anche quando
autorizzati.
I dati esaminati dai docenti Alessandro Fedele e Mirco Tonin
e dal ricercatore Matteo Valerio mostrano come i clienti che
comunicano con la banca in italiano siano più suscettibili alle
frodi rispetto a quelli che usano il tedesco. I giovani,
inoltre, risultano più propensi alla vittimizzazione rispetto
agli anziani, suggerendo una minore cautela delle generazioni
più familiari con il "banking online". Non sono emerse invece
differenze significative in base al genere o alla dimensione del
luogo di residenza.
"Per proteggere i clienti, è importante comprendere le
caratteristiche di coloro che sono più inclini a cadere nel
phishing. Si discute spesso della protezione delle persone
anziane, ma i nostri risultati suggeriscono che è necessaria una
maggiore attenzione nei confronti delle generazioni più
giovani", spiegano i ricercatori.
Il phishing è una truffa che viene generalmente effettuata
tramite email, telefono o sms, con i malviventi che si spacciano
per organizzazioni legittime. È un fenomeno in crescita a
livello mondiale e si stima che vengano inviati circa 3,4
miliardi di email di "phishing" al giorno.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA