Nel 2023 le esportazioni trentine
raggiungono il valore record di 5,3 miliardi di euro, con un
aumento del 3,6% rispetto all'anno precedente. Le importazioni
segnano invece un calo del 4,9% e risultano pari a 3,7 miliardi
di euro. La bilancia commerciale si chiude quindi con un saldo
positivo pari a 1,6 miliardi di euro. La performance dell'export
trentino è migliore rispetto a quella del Nord Est, che è in
flessione dell'1%, e dell'Italia, (0%). Lo dicono i dati Istat
2023 elaborati dall'Ufficio studi e ricerche della camera di
commercio di Trento.
I principali mercati di destinazione - sottolinea una nota -
sono quelli europei, per un valore pari a 3,9 miliardi di euro,
con un'incidenza del 72,9% del totale (in aumento tendenziale di
2,9 punti percentuali). I 27 paesi dell'Ue post-Brexit assorbono
il 57,7% dell'export locale complessivo, in aumento rispetto a
quanto registrato nel 2022 (+4,2%). Cresce anche il valore delle
esportazioni trentine verso i mercati asiatici (+21,1%), fino a
raggiungere i 427 milioni di euro, mentre un minore dinamismo
caratterizza le vendite estere nei mercati americani (-3,1%).
La Germania resta il primo mercato in assoluto con un valore
che raggiunge gli 850 milioni di euro, pari al 16% delle vendite
sui mercati internazionali. Seguono gli Stati Uniti con circa
622 milioni di euro (pari all'11,7% delle esportazioni
complessive), la Francia con 519 milioni di euro (9,8%) e il
Regno Unito con 419 milioni di euro (7,9%). A fare da traino è
il manifatturiero che assorbe il 95,1% del valore delle
esportazioni. I "macchinari e apparecchi nca" rappresentano la
quota maggiore con il 21,5%, in aumento del 13,1% rispetto al
2022. Seguono "prodotti alimentari, bevande e tabacco" (17,3%),
"mezzi di trasporto" (13,4%) "legno, prodotti in legno, carta e
stampa" (9%), le "sostanze e i prodotti chimici" (7,3%) e i
"metalli di base e prodotti in metallo" (7%). Complessivamente
questi sei settori rappresentano i tre quarti delle esportazioni
provinciali. Per quanto riguarda le importazioni, al primo posto
per incidenza si collocano i "mezzi di trasporto" (19,6%),
seguono "legno, prodotti in legno, carta e stampa" (11,2%) e i
"prodotti alimentari, bevande, tabacco" (11,1%).
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