A Trento si è svolta questa mattina
la manifestazione indetta a livello nazionale dalla piattaforma
#Città30Subito contro la riforma del Codice della strada voluta
dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. I
partecipanti all'iniziativa, che in Trentino è stata sostenuta
dalle sezioni locali di Fiab e di Legambiente, sono partiti in
bici da viale Bolognini, davanti al liceo scientifico Galilei, e
hanno percorso un anello che li ha portati al ponte dei
Cavalleggeri. "Nel nuovo codice della strada sono previsti
piccoli interventi che vanno ad impoverire gli strumenti di
tutela della convivenza degli utenti della strada e che non
promuovono la sicurezza degli utenti vulnerabili", spiega
all'ANSA la presidente di Fiab Trento Daniela Baraldi. "Secondo
dati Istat del 2022, il 73% degli scontri stradali avviene sulle
strade urbane e l'80% delle vittime sono utenti vulnerabili,
vale a dire pedoni e ciclisti. È ovvio che avremmo bisogno di
maggiore sicurezza al posto di una sorta di disegno di fondo
nato per limitare la decisione dei Comuni su Ztl, zone 30 e
ciclabili".
Sempre secondo dati Istat, sulle strade italiane nel 2022
sono morte 3.159 persone. "Dobbiamo lavorare per ridurre questa
situazione. È quello che hanno fatto tutti i Paesi europei, in
cui si sta facilitando l'adozione delle zone e delle città 30.
Quando un veicolo che investe una persona va ai 30 all'ora, solo
in un caso su dieci ne causa la morte. È per questo che si è
diffusa la cultura delle città 30. Vogliamo che questo percorso
vada avanti sia a livello nazionale sia a livello locale. E dato
che la città di Trento è propensa alle zone 30, guai se arrivano
limitazioni dal nazionale", conclude Baraldi.
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