La Guardia di finanza della
provincia di Bolzano ha accertato una frode per oltre 10 milioni
di euro ai danni del Piano nazionale di ripresa e resilienza,
che ha portato alla denuncia di 29 persone con l'accusa di
falsità ideologica e indebita compensazione di crediti
inesistenti.
Ad insospettire i militari è stato l'elevato numero di
imprese dell'Alto Adige che si erano rivolte alla medesima
società di consulenza romana per l'organizzazione di corsi di
formazione destinati ai dipendenti delle stesse, per
l'acquisizione delle competenze necessarie a realizzarne la
trasformazione tecnologica e la digitalizzazione, tutte attività
sostenute dal Pnrr. È stata, inoltre, notato che per più imprese
era sempre lo stesso professionista ad asseverare la spettanza
dei crediti di imposta maturati con le attività formative, oltre
alla circostanza per cui uno dei soci della società romana è
risultato coinvolto in numerosi procedimenti penali per frode.
Le indagini sono state condotte con oltre cinquanta
finanzieri supportati dagli specialisti in "computer forensics &
data analisys" del Nucleo di polizia economico-finanziarIa ed
hanno confermato i primi sospetti. In sostanza, i corsi, la cui
somministrazione ai dipendenti delle aziende era stata attestata
da un professionista legato alla società romana, non sarebbero
mai stati effettivamente organizzati e tenuti, nonostante le
Fiamme gialle abbiano rinvenuto registri didattici di presenza,
elenchi docenti, relazioni sull'andamento dei corsi e, persino,
test di valutazione ed attestati di formazione rilasciati al
personale.
La Gdf ha ispezionato 22 imprese e disconosciuto crediti di
imposta per circa 10 milioni di euro, dei quali quasi 6 milioni
già utilizzati per abbattere i debiti erariali. Numerose aziende
destinatarie dei controlli, riferisce la Gdf, hanno fatto
ricorso al ravvedimento operoso, istituto che consente al
contribuente di sanare omessi o insufficienti versamenti di
imposte o altre irregolarità fiscali, provvedendo a riversare
nelle casse del Fisco somme che, in alcuni casi, hanno superato
la soglia dei 700 mila euro.
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