Signa Holding, la capogruppo dello
scricchiolante impero immobiliare di René Benko, ha più che
raddoppiato il suo debito nei primi nove mesi dell'anno, con
un'esposizione salita a fine settembre a circa cinque miliardi
di euro, a fronte di poco meno di due miliardi di euro di
passività a bilancio a fine 2022.
A scriverlo è il Financial Times, che cita i dati indicati
nella dichiarazione di insolvenza recentemente presentata da
Signa a Vienna, dal deposito della quale il gruppo ha novanta
giorni di tempo per presentare un piano di ristrutturazione ai
creditori.
A fronte di un'impennata dei debiti Signa ha anche registrato
un forte calo del valore delle sue partecipazioni, sceso dai 5,2
miliardi di euro di inizio 2023 ai 2,8 miliardi di settembre,
"con un valore di liquidazione di soli 314 milioni di euro -
scrive l'Ft - se gli asset dovessero essere venduti con breve
preavviso".
I dati indicano "l'entità dei problemi di liquidità che il
gruppo deve affrontare nel tentativo di evitare il collasso
finanziario".
Il crescente peso del debito emerge mentre i creditori e gli
investitori di Signa stanno ancora cercando di valutare la loro
esposizione. A molti non è infatti chiaro come il denaro si sia
spostato all'interno di un groviglio di oltre 1.000 aziende e
trust.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA