Nel Consiglio provinciale di
Bolzano sono state elette solo 10 donne su 35 componenti del
Consiglio. Per aumentare la presenza femminile la presidente del
gruppo per le autonomie, Julia Unterberger (Svp) chiede
l'introduzione della "doppia preferenza", del voto bilanciato
per genere.
"In Italia, il diritto di voto delle donne è stato introdotto
nel 1946. A Bolzano ci sono poi voluti 20 anni perché le prime
due donne, Waltraud Gebert Deeg e Lidia Menapace, entrassero in
Consiglio Provinciale", osserva Unterberger. "Da allora i
progressi sono stati lenti. Solo dopo l'obbligo di avere in
lista almeno il 30% di candidature femminili, si è registrato un
primo significativo ingresso delle donne in Consiglio
Provinciale. Da allora però le cose sono rimaste immutate. Alle
elezioni di domenica scorsa, esattamente come negli ultimi 20
anni, la percentuale di donne è rimasta ferma al 30%. Dei 35
consiglieri provinciali, solo 10 sono donne.
In Trentino invece sono state elette 14 donne su 35 membri
del nuovo consiglio, ossia il 40%. Il motivo è semplice: il
Trentino, al pari della maggior parte delle regioni italiane, ha
una legge elettorale che prevede un voto di preferenza
bilanciato per genere. Se vengono espresse due preferenze, si
deve indicare un uomo e una donna, pena la nullità del voto.
Questo sistema porterebbe a una rivoluzione femminile in Alto
Adige, dove elettrici ed elettori sono abituati a esprimere
quattro voti di preferenza. Forse è per questo che l'Alto Adige
è una delle poche province italiane a non avere la doppia
preferenza nella propria legge elettorale," così in una nota la
presidente del Gruppo per le Autonomie.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA