Cresce il comparto dell'agricoltura
biologica in provincia di Trento, soprattutto nel settore
viticolo, che si attesta a fine 2020 su circa 1.300 ettari, pari
al 13% dell'area coltivata a vite nell'intera provincia.
Rispetto al 2019 le superfici notificate biologiche e in
conversione sono incrementate di 73,2 ettari (+6%).
I dati - informa una nota della Fondazione Edmund Mach (Fem)
- sono emersi nell'ambito della giornata tecnica organizzata
dall'ente di San Michele all'Adige in collaborazione con il
Centro di sperimentazione Laimburg.
"Il settore dell'agricoltura biologica può rappresentare un
modello per tutto il comparto agricolo, e assumerà sempre
maggiore importanza in vista degli obiettivi posti dalla
strategia europea 'Farm to For', che punta ad accelerare la
transizione verso un sistema alimentare più sostenibile", ha
spiegato il direttore generale di Fem, Mario Del Grosso
Destreri.
Per quanto riguarda l'annata viticola del Trentino, le
condizioni climatiche hanno limitato lo sviluppo dei principali
patogeni, anche se i fenomeni piovosi di luglio hanno favorito
lo sviluppo della peronospora e una ripresa di aggressività
dell'oidio. Risulta in aumento la problematica della flavescenza
dorata, con alcuni focolai anche in zone fino ad oggi a
bassissima presenza.
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