(ANSA) - AREZZO, 08 FEB - Legno e corteccia divorati dal
'castor fiber', il roditore più grande d'Europa, che sembra aver
riconquistato alcuni ambienti fluviali italiani ed essersi ormai
insediato, nella provincia aretina lungo il fiume Tevere, in
Valtiberina. A darne notizia è l'Anbi spiegando che "a distanza
di un anno dal primo avvistamento nell'area di Sansepolcro,
arriva ora l'ulteriore conferma della stabilizzazione di nuclei
dell'animale, intercettati con le fototrappole dopo avvistamenti
negli anni scorsi in Friuli ed Alto Adige. Ad individuarli sono
stati i tecnici del Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno,
impegnati nell'attività di monitoraggio dei corsi d'acqua per la
prevenzione del rischio idraulico".
Il castoro europeo, si afferma in una nota di Anbi, "è quasi
scomparso in Europa a causa di una caccia indiscriminata specie
per le pellicce ed è inserito tra le specie protette indicate
dalla Direttiva comunitaria Habitat". "Questo animale viene
considerato dagli esperti un 'ingegnere ecosistemico', perché
può modificare sensibilmente l'ambiente, in cui vive" aggiunge
Massimo Gargano, direttore generale dell'Anbi. E ora in
Valtiberina si è "alla ricerca di una pacifica convivenza" con i
nuovi ospiti. La presenza di animali come i castori "può essere
gestita, solo attenzionando in modo scrupoloso il territorio -
afferma Serena Stefani, presidente del Consorzio di bonifica 2
Alto Valdarno - Per questo, attraverso sopralluoghi mirati,
stiamo tenendo sotto controllo le eventuali criticità
idrauliche, che possono essere amplificate dalle abitudini di
vita del vorace roditore". Così vengono "individuate le piante
più pesantemente danneggiate", da rimuovere "per evitare
eventuali conseguenze sia per il regolare scorrimento delle
acque, sia per l'integrità delle opere" aggiunge Enrico
Righeschi, referente della Unità idrografica omogenea
Valtiberina. "E' una scommessa, che giochiamo tutti i giorni -
commenta il presidente di Anbi Francesco Vincenzi -: riuscire a
coniugare le esigenze della sicurezza idrogeologica con la
salvaguardia dell'habitat ad iniziare dal rispetto dei periodi
riproduttivi per la fauna locale . Altrettanto determinato è,
però, il nostro impegno nel contrastare le specie invasive, che
proprio in Toscana stanno registrando una preoccupante
propagazione". (ANSA).