'Il senso di Mattia'. È questo il
titolo dell'iniziativa promossa per giovedì 11 aprile alle 15,30
all'Auditorium dell'ospedale San Donato di Arezzo: l'evento è
dedicato alla sindrome del bambino scosso conosciuta anche come
Shaken baby syndrome (Sbs), che può portare a danni cerebrali
irreversibili o persino alla morte del bambino. È causata da
forti e ripetute scosse o colpi alla testa di un neonato o di un
bambino piccolo. Il convegno, aperto a tutta la cittadinanza, si
intitola al piccolo Mattia, morto a 9 mesi alcuni anni fa a
seguito di Sbs: al convegno interveranno anche i suoi genitori,
Riccardo e Caterina, per raccontare la loro tragica sperienza.
"La prevenzione della sindrome del bambino scosso è
fondamentale e può essere raggiunta attraverso l'educazione dei
genitori, dei caregiver e del pubblico in generale, sui pericoli
e sulle conseguenze delle scosse o dei colpi alla testa sui
neonati e sui bambini piccoli - chiarisce Letizia Magi,
direttrice neonatologia e terapia intensiva neonatale
dell'ospedale di Arezzo -. Possiamo agire sulla prevenzione
attraverso l'educazione dei genitori e dei caregiver, attraverso
programmi di supporto alla genitorialità, educando sul
significato che può avere il pianto del neonato e come
affrontarlo. Altrettanto fondamentale - prosegue Magi - è la
sensibilizzazione della comunità e la creazione di reti di
supporto attraverso il coinvolgimento della comunità locale,
inclusi professionisti sanitari, educatori e altri membri della
comunità, nella prevenzione della sindrome del bambino scosso
attraverso programmi educativi e campagne di sensibilizzazione.
La prevenzione della sindrome del bambino scosso richiede un
impegno collettivo da parte dei genitori, dei caregiver, dei
professionisti della salute e della comunità nel suo insieme".
«È importante conoscere questa sindrome per evitare di
compromettere la vita di un neonato - aggiunge Marco Martini,
direttore Uoc pediatria ospedale Arezzo -. Per evitare che
tragedie come quella vissuta dai genitori del piccolo Mattia
possano ripetersi, è utile che chiunque abbia a che fare con i
bambini, non solo i genitori ma anche i caregiver, conosca le
conseguenze della Sbs. Per questo rivolgo l'invito alla
cittadinanza a partecipare all'iniziativa".
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