La Laguna di Orbetello è "collassata
dal punto di vista biologico" e la crisi di eutrofizzazione che
l'ha colpita, con la moria dei pesci e le sue conseguenze sul
mare di scarico dello specchio d'acqua, "di solito richiede due
anni per essere messa a posto".
Lo ha detto Giampietro Ravagnan, esperto microbiologo già
componente della Commissione Alta Vigilanza per gli interventi
da effettuare nella Laguna di Orbetello, intervenendo ad
un'assemblea di oltre 200 persone fra residenti, bagnanti e
operatori, che si è tenuta ieri ad Ansedonia, il promontorio a
sud-est di Orbetello particolarmente colpito dallo scarico
delle acque della Laguna e oggetto dallo scorso giugno di un
divieto di balneazione nel tratto compreso fra il canale di
Ansedonia, a poche centinaia di metri dalla spiaggia della
Feniglia, e il canale della Tagliata.
La "dispersione di acque fortemente inquinate da residui
organici in stato di decomposizione" attraverso il canale di
Ansedonia - ha detto Ravagnan - "in nessuna maniera può mitigare
lo stato attuale della Laguna, compromettendo però la
balneabilità dei litorali della Feniglia e di Ansedonia".
Fra gli organizzatori dell'assemblea l'Associazione Difesa
Ansedonia (Ada) secondo cui "le ricorrenti situazioni di crisi
della Laguna mettono in evidenza l'inadeguatezza delle misure
adottate nel corso degli ultimi anni". A parte "gli accertamenti
che la Procura di Grosseto intenderà far svolgere a seguito
anche del nostro esposto, l'associazione - si legge in una nota
- richiama l'attenzione del Ministro Pichetto Fratin (Mase) sia
sulle più urgenti e improcrastinabili soluzioni per il
contenimento della distrofia biologica della Laguna (che non si
può comunque estendere al mare in zone di balneazione) sia sulle
azioni strutturali di risanamento con un piano da affidare ad
Enti Pubblici di Ricerca con competenze di settore.
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