La medicina legale di Lucca, polo
autoptico dell'Asl Toscana nord ovest, è stata riconosciuta come
centro nazionale di riferimento e potrà svolgere attività di
formazione e ricerca scientifica su corpi e tessuti post mortem.
Solo dieci strutture in Italia hanno ottenuto questa qualifica a
seguito della selezione effettuata dal ministero della Salute
nel 2023.
Il riconoscimento fa riferimento alla legge 10 del 10
febbraio 2020 che ha introdotto anche in Italia una specifica
normativa in materia di disposizione del proprio corpo a fini di
studio, di formazione e di ricerca scientifica. Con la legge 10
del 2020 e con l'istituzione dei centri nazionali autorizzati
come quello di Lucca, evidenzia una nota dell'Asl, è possibile
anche in Italia donare il proprio corpo dopo la morte, per
rendere possibili nuovi studi di malattie e terapie e una
migliore formazione pratica dei professionisti sanitari.
Diana Bonuccelli, direttore della Medicina legale di Lucca,
spiega che "ogni anno c'è la possibilità di candidarsi come
centro nazionale di riferimento, poi il ministero fa
un'ispezione nella struttura per verificarne i requisiti. Con
l'ultima selezione ha autorizzato dieci centri in tutta Italia,
in Toscana ci siamo solo noi e l'Università di Firenze". La
Medicina legale di Lucca è da alcuni anni il polo autoptico
della Toscana nord ovest per l'attività di riscontro diagnostico
ed è attiva in convenzione anche con altre strutture pubbliche e
private di area vasta e della regione Liguria. "Se una persona
decide di mettere il proprio corpo a disposizione della scienza
dopo la morte - spiega ancora Bonuccelli - questo viene portato
nel centro nazionale di riferimento più vicino e resta per un
anno a disposizione per protocolli di ricerca oppure per la
formazione dei chirurghi".
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