L'endoscopia digestiva dell'Azienda
ospedaliero universitaria pisana (Aoup) sarà centro di
riferimento regionale di alta specializzazione per il
trattamento endoscopico delle complicanze biliari nel paziente
sottoposto a trapianto del fegato: l'obiettivo è garantire un
approccio multidisciplinare, promuovere l'innovazione
tecnologica e programmi operativi e formativi per l'endoscopia
interventistica, consentendo agli specialisti di accedere alla
struttura e di partecipare alle procedure. Lo ha reso noto la
Regione Toscana la cui Giunta ha dato il via libera al
riconoscimento su proposta dell'assessore al diritto alla
salute Simone Bezzini.
Dal 1996 il Centro trapianti di fegato di Pisa, ricorda la
Regione, ha eseguito tremila interventi, collocandosi ai vertici
delle classifiche nazionali e internazionali e l'endoscopia
digestiva, diretta da Emanuele Marciano, "rappresenta un
riferimento nella gestione del paziente trapiantato di fegato".
A Pisa si eseguono endoscopie diagnostiche, gastroscopie e
colonscopie, in pazienti in attesa di trapianto o in follow up
post trapianto, ma anche endoscopie terapeutiche. Quello di Pisa
è inoltre uno dei centri dove è possibile fare gastroscopie e
colonscopie robotiche con impegnativa. Per una stima del lavoro
dell'endoscopia digestiva dell'Aoup "negli ultimi cinque anni
sono state eseguite più di cinquecento colangiopancreatografie
retrograde endoscopice in pazienti nei quali erano insorti
complicanze post trapianto di fegato e più di mille e trecento
endoscopie operative del sistema biliopancreatico. Il pronto ed
adeguato intervento endoscopico ha permesso di risolvere
importanti problematiche, evitando successivi interventi o
trapianti di fegato".
La scelta come centro di riferimento regionale, spiega
Bezzini, "si poggia su apprezzamenti nazionali e internazionali
che la struttura ha riscosso nel tempo e sulla sua forte
integrazione con le strutture di chirurgia epatica e del
trapianto del fegato, di radiologia interventistica, di
anestesia e di epatologia". Per il governatore toscano Eugenio
Giani, sono "apprezzamenti che collocano di nuovo la qualità
dell'offerta sanitaria pubblica toscana a livelli di vertice ed
eccellenza non solo italiani". "Noi - sottolinea Marciano -
continuiamo a fare quello che abbiamo sempre fatto, ma essere
diventati centro di riferimento regionale è il riconoscimento al
lavoro di tutto il personale. Il nostro è un approccio
multidisciplinare che mette al centro il paziente e grazie al
quale siamo riusciti a fare un salto di qualità nell'endoscopia
digestiva: prima il nostro era essenzialmente un lavoro di
diagnosi, oggi siamo diventati curativi". Risultati raggiunti
anche grazie a una serie di primati raggiunti nel corso del
tempo dall'equipe di Marciano: "Siamo stati i primi in Europa a
usare il videoduodenoscopio monouso e tra i primi ad eseguire
interventi endoscopici sul pancreas con l'ecoendoscopio.
Tecniche innovative che ancora oggi portiamo avanti con il primo
modulo di intelligenza artificiale applicato all'endoscopia
digestiva grazie a un finanziamento della Fondazione Pisa a un
nostro progetto. Tutto questo si raggiunge se si è capaci di
adottare un approccio multidisciplinare con un costante lavoro
di squadra e una formazione continua del personale medico e
infermieristico".
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