Una sfilata con 100 look da 18
collezioni che sono il manifesto dell'identità di altrettanti
designer emergenti provenienti da tutto il mondo (13 nazionalità
diverse, fra cui Ecuador, Canada, Giappone e Svezia). Così
l'istituto Polimoda di Firenze ha evidenziato nei giorni di
Pitti Uomo la visione creativa dei suoi studenti più talentuosi,
organizzando una grande sfilata di fine anno accademico, a Villa
Palmieri. Un debutto ufficiale per i giovani designer, che hanno
presentato i loro progetti davanti a una giuria d'eccellenza
composta dallo stilista Stefano Pilati, Gaia Repossi, Giuseppe
Angiolini (proprietario della boutique Sugar), il designer David
Koma e lo stylist Marc Goehring. A breve sarà annunciata la
migliore collezione del 2024.
'Sho-ka' il titolo-tema dello show, un termine giapponese che
significa "trasformazione in meglio": gli studenti dell'ultimo
anno dei corsi di fashion design e fashion design management e
dei master in collection design e fashion design hanno lavorato
su questo concept, mostrando evoluzione, trasformazione e
metamorfosi come apice della creatività.
"La metamorfosi è uno dei processi più affascinanti della
natura, simbolo della trasformazione da una forma o sostanza a
un'altra - spiega Massimiliano Giornetti, il direttore della
scuola, che ha curato la direzione creativa della sfilata - La
trasformazione, elemento essenziale del percorso creativo, ha da
sempre ispirato designer, artisti, filosofi e pensatori''.
L'evento ha anche ospitato una collaborazione con Silhouette,
brand dell'eyewear senza montatura: gli studenti del quarto anno
di Fashion Design hanno reinterpretato un modello iconico.
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