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Per Kata 4 piste,da traffico di droga a scambio persona

Per Kata 4 piste,da traffico di droga a scambio persona

Pm a 1 anno scomparsa, anche racket stanze e movente sessuale

FIRENZE, 08 giugno 2024, 09:36

Redazione ANSA

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"Crediamo che la scomparsa di Kata sia il frutto dell'attuazione di un piano ben organizzato e non di un'attività estemporanea". Cosi il procuratore Filippo Spiezia in una conferenza stampa a un anno dalla sparizione della bambina peruviana dall'ex hotel Astor, a Firenze. "La procura segue quattro piste: la prima quella del traffico di droga, poi il racket delle stanze all'ex hotel Astor, vicenda che sta a monte della scomparsa per cui la procura ha esercitato l'azione penale, la pista dello scambio di persona di Kata con l'amichetta e quella a sfondo sessuale". "A un anno dalla scomparsa di Kata, la bimba peruviana sparita nel nulla dall'ex hotel Astor, le indagini continuano non si sono mai interrotte". Cosi il procuratore Filippo Spiezia nel corso di una conferenza stampa al palazzo di giustizia di Firenze. "Abbiamo continuato a coltivare nuove piste investigative ma abbiamo anche proceduto a una rilettura, che è ancora in corso tra l'altro, di ampi materiali investigativi che sono stati raccolti nella prima fase delle indagini. Questo perché con una maggiore familiarità di voci e volti di persone oggi e' possibile valorizzare dettagli che nella prima fase delle indagini erano stati ritenuti meno significativi. L'indagine rimane altamente complessa e ciò deriva dalla circostanza che la notizia della scomparsa della minore e' arrivata alle autorità di polizia con un gap temporale rispetto a quanto riteniamo sia avvenuta la presunta scomparsa". "Abbiamo la conferma che la rete di telecamere che circondano l'ex hotel ha un buco, un'area non coperta dal sistema di videosorveglianza e abbiamo ragione di credere che sia quello spazio sia stato sfruttato da chi ha organizzato la sottrazione e la scomparsa della bambina peruviana". Cosi il procuratore Filippo Spiezia in conferenza stampa a un anno dalla sparizione della bambina peruviana dall'ex hotel Astor, a Firenze. "Questo è uno degli indici che ci induce a credere che si sia trattato di un piano ben predisposto. Ci sono due indagati - lo zio materno Abel e lo zio paterno - e allo stato non ci sono elementi per poter archiviare le posizioni di questi soggetti", ha concluso.

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