Capelli a caschetto, magliettina
rosa e gonna azzurra ma soprattutto un volto disteso per Amanda
Knox, apparsa diversa da quella che era vista l'ultima volta in
un'aula di giustizia italiana. A Perugia la sera in cui venne
assolta dall'accusa di avere ucciso Meredith Kercher e
scarcerata dopo quasi quattro anni.
Quel giorno scoppiò in lacrime, trasfigurata e poi
sorridente nemmeno 24 ore dopo appena raggiunto l'aeroporto di
Roma per tornare negli Usa, a Seattle, con la famiglia.
Oggi a Firenze si è rivista la folla di giornalisti e
teleoperatori che aveva caratterizzato i processi perugini.
Soprattutto cronisti e troupe inglesi e americane.
Knox è arrivata presto in aula. Con il marito Christopher.
Ha atteso l'inizio dell'udienza sui banchi della difesa
parlottando con lui e i suoi difensori, gli avvocati Carlo Dalla
Vedova e Luca Luparia Donati.
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