Per la morte di Simone Casini, 43
anni, trovato impiccato dentro il suo camion a Isola d'Arbia,
nel Senese il 27 luglio 2022, la procura di Siena comunica che
"è aperto un procedimento" per l'ipotesi di reato di cui
all'articolo 580 codice penale, istigazione o aiuto suicidio e
che le investigazioni svolte hanno portato alla "certa
individuazione della persona che si celava dietro i profili
virtuali con i quali Casini intratteneva frequentazioni
telematiche e telefoniche". "Al momento - conclude invece - non
sono emersi elementi utili che possano consentire di ipotizzare
la sussistenza di altri reati (in particolare non sono emerse
condotte connotate dal fine profitto) e le indagini proseguono
per ulteriori approfondimenti del caso". Così una nota dal
procuratore di Siena Andrea Boni per la morte di Simone Casini,
i cui genitori, come riportato nei giorni scorsi dai media, sono
convinti che sia stato ucciso. Del caso si è occupato
recentemente Chi l'ha visto.
I genitori, assistiti dall'avvocato Enrico Valentini, sono
stati anche ascoltati lunedì scorso in procura. "La nostra
convinzione è che sia stato ammazzato e poi impiccato", aveva
detto nei giorni scorsi il padre in televisione e a La Nazione.
I familiari, come riportato dai media, chiedono la riesumazione
della salma e che sia fatta l'autopsia Tra gli interrogativi
esposti dai familiari anche la scomparsa di un cellulare.
Casini, inoltre, secondo la madre, aveva una relazione da 8 anni
ma solo via social e cellulare con una sedicente fidanzata,
Enriquetta che, tuttavia, non avrebbe mai incontrato
fisicamente. Una truffa sentimentale, ipotizzano i familiari,
alla luce dei messaggi scambiati con la donna. E anche perchè,
poche ore dopo la morte di Simone, i profili social con cui
dialogava solitamente sarebbero stati cancellati.
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