Sulla vicenda Tim "abbiamo la
sensazione che il Governo e il ministro Giorgetti siano in
letargo: aspettiamo che battano un colpo. Glielo chiediamo noi,
ma soprattutto i 42 mila dipendenti dell'azienda e gli
altrettanti dell'indotto: 80.000 famiglie che hanno diritto a
vedere garantiti i livelli occupazionali e il loro futuro". Lo
affermano Pierpaolo Bombardieri, segretario generale Uil, e
Salvo Ugliarolo, segretario generale Uilcom in una nota. "Lo
chiede anche il Paese - continuano - per il cui rilancio è
indispensabile che la rete diventi un asset strategico univoco.
Ad oggi non abbiamo risposte e c'è il rischio che si crei uno
spezzatino e che l'Italia non sia dotata di una delle
infrastrutture necessarie per farla ripartire. Non avere
chiarezza su come si gestirà una struttura così importante è
molto grave. La politica e il Governo non possono assistere,
silenti, alla consegna di questo asset ad altri Paesi o a
imprenditori che non abbiano idee chiare: chiediamo, perciò, che
siano adottate tutte le misure possibili e necessarie per
garantire che il controllo di questo Gruppo, tra i più
importanti in Italia, resti integro e con un azionariato che
porti stabilità e dia continuità italiana.".
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