Un taglio dei tassi d'interesse da
parte della Bce domani è dato per acquisito, con il 100% delle
scommesse di mercati che puntano su una nuova riduzione da 25
punti base al 2,75%. E se lo scenario base resta per tre
ulteriori riduzioni fino a raggiungere il 2%, i rischi politici
potrebbero spingere Francoforte a fare di più entrando in
territorio espansivo.
Gli indici Overnight Index Swap puntano senza dubbi su una
riduzione da un quarto di punto domani, mentre collocano quella
successiva, dello stesso ammontare, fra aprile e marzo. Gli
ultimi due taglio dei tassi arriverebbero uno a maggio e uno fra
settembre e dicembre.
In molti, tuttavia, invitano a mettere in conto la
possibilità di una Bce più aggressiva. Che potrebbe sia
anticipare la parte finale tagli entro l'estate, sia procedere a
riduzioni più decise da mezzo punto per stimolare la crescita
economica. L'innesco sarebbe la messa in pratica dei dazi
minaccia da Trump, così come eventuali nuove fasi di instabilità
politica nelle due maggiori economie europee, Germania e
Francia, che potrebbero spingere la Bce a non fermare i tassi in
area 'neutrale' ma andare oltre fino a raggiungere una politica
monetaria espansiva. Con riflessi che si ripercuoterebbero sulle
quotazioni dell'euro: da 1,04 dollari attuali, la moneta unica,
secondo diversi operatori, raggiungerebbe la parità al primo
annuncio di dazi da parte della nuova amministrazione Usa.
Occhi puntati sul meeting Bce di domani, ma ancora più su
quello di marzo, quando saranno più chiari i primi passi
dell'amministrazione Trump così come l'esito delle elezioni in
Germania.
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