La Camera dei Comuni ha respinto a
maggioranza, secondo le previsioni, l'emendamento laburista
favorevole al piano B di Jeremy Corbym per una Brexit più soft e
la permanenza del Regno Unito nell'Unione doganale. L'iniziativa
ha avuto 240 voti a favore e 323 contro. Respinto anche quello
presentato dagli indipendentisti scozzesi dell'Snp che - se
approvato - avrebbe imposto l'esclusione di ogni ipotesi di una
Brexit senz'accordo (no deal) "in qualunque circostanza". Al
termine del dibattito sulla Brexit, scontata l'approvazione di
due emendamenti, entrambi sostenuti da fronti trasversali e
recepiti alla fine dall'esecutivo. Il primo, presentato dal
deputato Tory di origine italiana Alberto Costa, impegna il
gabinetto a concordare con Bruxelles la tutela dei diritti ai
livelli attuali dei cittadini Ue residenti nel Regno Unito.
Il secondo - promosso dalla laburista Yvette Cooper e passato
con 502 voti contro 20 - obbliga invece la premier a chiedere un
rinvio dell'uscita dall'Ue a dopo il 29 marzo.
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