"E' una sentenza che era già scritta e
per questo sono incazzato nero. Il procuratore Laviani mi ha
detto a processo, sbattendo i pugni sul tavolo: 'Basta, ormai è
una questione personale'. Parliamo di un accanimento, di una
forzatura. Non ci sono prove, anzi le prove dimostrano il
contrario. Faremo sicuramente ricorso". L'ex nuotatore azzurro,
Filippo Magnini, non nasconde la rabbia parlando della sentenza
a quattro anni di stop comminata dal Tribunale nazionale
antidoping di Nado-Italia per uso o tentato uso di sostanze
dopanti.
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