"Oggi abbiamo bisogno
di fare memoria: ciascuno di noi potrebbe ricordare oggi uno,
dieci, cento episodi in cui Gimondi è entrato nella nostra vita,
per dirgli grazie delle sue vittorie di campione, che
infondevano coraggio orgoglio e gioia anche agli italiani che
erano all'estero a lavorare come boscaioli in Savoia o minatori
in Belgio". Lo ha detto monsignor Mansueto Callioni, parroco di
Almè e amico di lunga data della famiglia Gimondi, nell'omelia
dei funerali di Felice Gimondi, in corso nella parrocchiale di
Paladina. "Ma grazie lo diciamo non solo per le tue vittorie -
ha aggiunto il sacerdote -, ma anche per le sue sconfitte da
campione: ci hai insegnato a lottare sempre, a non cedere mai e
a non arrendersi mai, perché nella vita non si può sempre
vincere. Ora siamo qui a pregare per Felice e la sua famiglia,
ma anche per tutti noi, per chiedere al Signore il conforto alla
nostra sofferenza e la luce a tanti nostri interrogativi oscuri:
perché Lui ci illumini attraverso la sua Parola".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA