"Non c'è alcun intento persecutorio.
La volontà è che oggi si faccia chiarezza sull'estraneità o meno
di questa vicenda da parte del mondo sportivo. Chiediamo,
laddove il collegio intenda entrare nel merito, l'affermazione
della non indifferenza rispetto la giurisdizione della materia,
con rinvio alla corte federale con diversa composizione affinché
rivaluti la decisione assunta". E' la richiesta della procura
generale dello sport, nella persona del procuratore Ugo Taucer,
al Collegio di Garanzia dopo il ricorso presentato per il caso
Manolo Portanova, condannato penalmente in primo grado a 6 anni
per violenza sessuale.
La procura generale dello sport contesta dunque le decisioni
della giustizia endofederale, per ultima quella della Corte
d'appello, che ha ribadito come non esista una norma che punisca
a livello sportivo questo genere di reato. "Riteniamo che in
questa sede si possa considerare la questione
interpretativamente, una vicenda non estranea al contesto
sportivo perché il fatto incide sulla credibilità del sistema -
spiega Taucer - La volontà è quella di arrivare a un indirizzo
interpretativo. E' una materia delicata. Non si può ignorare il
contesto, è necessario che ci sia una pronuncia". Per la legale
di Portanova, Silvia Tortorella, invece il ricorso della procura
è da considerarsi "inammissibile" perché "non c'è la norma
incriminatrice e a riguardo abbiamo una pronuncia di merito che
ha ritenuto ed escluso la perseguibilità". Poi ancora: "La
sentenza della corte d'appello, mette in luce questo aspetto".
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