"I soliti insulti, cerchi di
stare calmo ma poi diventa spiacevole. Mi hanno detto
'zingaro'... io cerco di non reagire, di non fare casini, ma
dopo un po' diventa sgradevole. Penso che l'arbitro e la procura
abbiano fatto bene a sospendere il gioco". Così il tecnico serbo
del Torino, Ivan Juric commenta le frasi razziste urlate da
alcuni tifosi spezzini verso di lui. Sul finire del primo tempo
Juric ha richiamato l'attenzione dell'arbitro sull'episodio.
"Non sono tante persone, però nel 2023 non si possono più
sentire. E poi anche chi non insulta deve vergognarsi, perché
consente agli altri di avere certi atteggiamenti".
Il primo ad avvicinarsi è stato il capitano dello Spezia, il
ghanese Emmanuel Gyasi: "Con lui ho un'amicizia profonda dai
tempi del Mantova e poi i ragazzi di colore capiscono anche
meglio queste situazioni".
Il tecnico grana analizza poi la gara vinta per 4-0. "Abbiamo
risposto nei momenti in cui dovevamo fare battaglia, e messo
qualità quando c'era da vincerla". In rete anche Ilic e Ricci,
due centrocampisti che stanno diventando l'architrave della
squadra. "Hanno un ampio margine di miglioramento, ma come
coppia è quella che mi stuzzica di più. Voglio che si buttino
dentro come mezzali offensive. Hanno fatto un gol a testa e una
partita molto seria dal punto di vista difensivo".
Juric loda il gruppo. "Non è facile giocare con questa
personalità a Spezia o a Verona, che sono squadre che devono
salvarsi. C'è soddisfazione per il modo in cui ci stiamo
esprimendo". Poi i complimenti a Buongiorno per come ha giocato
su Nzola. "E' sempre pericoloso perché sa difendere la palla e
attaccare la profondità, ma è stato frenato bene".
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