E' iniziata l'udienza davanti al Tas voluta dal Manchester City per contestare la sua esclusione per due anni dalle Coppe europee per aver violato le regole del fair play finanziario. La Corte di arbitrato dello sport è riunita in videoconferenza. L'audizione a distanza che riunisce gli avvocati di Manchester City e Uefa si è aperta questa mattina alle 9:00 ora locale e dovrebbe durare tre giorni per chiudersi mercoledì sera.
L'appello del club inglese è diretto contro la decisione della camera di giudizio della Commissione per il controllo finanziario del club (ICFC) del 14 febbraio 2020. In quell'occasione la Uefa aveva deciso di esclude i campioni d'Inghilterra in carica dalle prossime due stagioni delle Coppe Europee, con la sanzione di una multa di 30 milioni di euro. La sentenza è attesa per luglio. Se sfavorevole al City potrà essere impugnata, in ultima istanza, dinanzi al Tribunale federale svizzero, anch'esso con sede a Losanna.
Esiste un precedente: il Milan è stato escluso dall'Europa League per aver violato le regole del fair play finanziario. Decisione confermata a giugno 2019 dal Tas. Il Manchester City è stato punito con l'accusa di aver sopravvalutato, nei bilanci del periodo 2012-2016, le entrate derivanti dai contratti di sponsorizzazione. Le perdite finanziarie causate dall'assenza sulla scena europea supererebbero di molto i 100 milioni di euro l'anno e peserebbero sulle ambizioni del City, soprattutto perché la Champions League funge da grande vetrina per i proprietari degli Emirati Arabi Uniti.
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