Dalla Juventus al Torino, è Tomas Eduardo Rincon Hernandez l'ultimo calciatore ad alimentare il derby di mercato sotto la Mole. Il venezualano cambia sponda in prestito oneroso, tre milioni di euro, ma con riscatto obbligatorio quando avrà disputato un certo numero di partite. In quel caso, i granata dovranno versare ai bianconeri altri sei milioni di euro. Esultano i tifosi del Toro, attratti dalle doti da vero combattente del 'General', mostrano indifferenza quelli della Juventus, che si consolano ricordando le poche presenze del venezuelano nei sei mesi juventini. Nulla in confronto ad altri passaggi che, in passato, hanno fatto ben più clamore e che invece negli ultimi anni non hanno più stupito, a conferma che le bandiere, nel calcio ormai non esistono più. Altro che la contestazione di piazza per evitare negli anni Sessanta la cessione di Meroni, quella volta dal Torino alla Juventus. O gli insulti che traghettarono alla Juve Federico Balzaretti, nel 2005 dal Torino fallito di Cimminelli di cui era anche il capitano. Insulti negli anni Ottanta anche per Aldo Serena, che in Italia ha vestito sia le maglie delle due squadre di Torino che quelle di Milano. Altri tempi, si dirà. Appena qualche sopracciglio l'hanno fatto alzare, più recentemente, Angelo Ogbonna, dal Toro alla Juve, e in senso inverso Ciro Immobile, che in granata è diventato capocannoniere salvo poi preferire andare via. E per ben due volte. Qualcuno sostiene che la rivalità tra le due sponte della città si sia affievolita per colpa della differente dimensione delle due squadre; altri invece che sia pronta ad esplodere alla prima occasione. E chissà che non sia il prossimo derby che il sorteggio del calendario ha voluto già il 24 settembre.
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