Due giornate di squalifica a Rudi Garcia per il tentativo dell'allenatore della Roma di colpire con uno schiaffo uno steward nel finale della partita di domenica con il Genoa, definito "condotta aggressiva e intimidatoria". Inoltre, tre giornate di stop a Perotti con prova tv per il calcio ad Holebas e una allo stesso Holebas per il gestaccio al pubblico e ammende di 30mila euro al Genoa e 20mila alla Roma. Mandato al procuratore federale, infine, per chiarire il caso di uno sputo ad uno steward. Il giocatore del Genoa Perotti starà fermo in totale per quattro turni. Oltre ai tre per il calcio ad Holebas, il giudice sportivo gli ha inflitto una quarta giornata di squalifica per le proteste nei confronti degli ufficiali di gara. Già diffidato, è stato ammonito.
Nel giorno in cui in patria viene eletto per la terza volta allenatore francese dell'anno, in Italia riceve una squalifica di due giornate per condotta aggressiva e intimidatoria nei confronti di uno steward. Per Rudi Garcia è stata una giornata di lavoro decisamente amara a Trigoria, dove la Roma ha cominciato a preparare l'ultimo impegno dell'anno col Milan. Impegno che il tecnico rischia di dover seguire dalla tribuna dell'Olimpico assieme agli altri squalificati Astori, Holebas e Pjanic, sempre che il ricorso d'urgenza presentato dal club non venga accolto in tempi brevi. La Roma e Garcia, infatti, dopo aver appreso le decisioni del giudice sportivo hanno subito annunciato battaglia.
Il francese, come spiegato dal dg Mauro Baldissoni, "è estremamente seccato e ha già espresso l'intenzione di denunciare penalmente lo steward che ha rilasciato queste dichiarazioni di un presunto tentativo di schiaffo mai avvenuto, ma anche la società valuterà una denuncia per diffamazione e calunnia". "Da oggi abbiamo introdotto una nuova prova: la dichiarazione spontanea di uno steward, che non è un soggetto tesserato, senza che i fatti presunti siano stati visti né dagli ufficiali di gara né da quelli della procura federale - aggiunge il dg -. Possiamo quindi immaginare che in tutti gli stadi d'Italia da oggi in poi uno steward potrà decidere di far squalificare calciatori e tecnici dichiarando fatti inventati". Baldissoni, e soprattutto Garcia, non accettano il 'modus operandi' con cui il giudice Tosel è arrivato a sancire la squalifica poiché basato solo sulla testimonianza del coordinatore degli steward in servizio nello stadio Marassi (col riscontro di altri due colleghi) che ha raccontato di esser stato "aggredito dal tecnico della Roma, il quale strattonandomi provava a tirarmi uno schiaffo verso il viso, che schivavo senza essere colpito". Ricostruzione che ha mandato Garcia su tutte le furie, anche per il danno d'immagine.
Ecco perché la decisione di adire le vie legali per tutelare la propria reputazione. "Siamo molti sorpresi, ma purtroppo non è la prima volta che la giustizia sportiva riesce a stupirci - l'amara considerazione di Baldissoni - E siamo anche un po' stanchi di fare giurisprudenza. Un accanimento contro la Roma? C'è una sensazione sgradevole che già abbiamo denunciato lo scorso anno. Noi siamo per la collaborazione, ma se per difenderci sarà necessaria la clava, dimostreremo di saperla usare". Insomma, a Trigoria sono pronti a reagire, anche perché sottolineano di aver subito oltre al danno (la squalifica di Garcia) anche la beffa (una multa da 20 mila euro per mancata collaborazione con la procura federale): "Siamo stati vittima di un'aggressione da parte del pubblico con un fitto lancio di oggetti, e abbiamo ricevuto una sanzione di valore quasi pari (a quella del Genoa che dovrà pagare 30 mila euro per il comportamento dei suoi tifosi, ndr) perché ci siamo rifiutati di consentire a uno steward di denunciare il nostro allenatore per un fatto inesistente. Diciamo che stiamo sfiorando il grottesco...".
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