L'Allegri compassato che tanto faceva contrasto con il ricordo del frenetico Conte, tutto scatti, urlacci ed esultanze scatenate in panchina, è un'icona da aggiornare nella Juve che ha messo il turbo anche in Champions League. A Malmoe, ieri sera, il tecnico livornese ha esibito un repertorio di arrabbiature e gesti di stizza, tra cui un plateale calcio ad una bottiglia, per le palle-gol sprecate e gli errori nei passaggi e nelle posizioni. Uno sfoggio di grinta, qualche volta utile a farsi capire meglio dai giocatori, complementare all'aplomb che Allegri perde di raro anche di fronte a provocazioni e punzecchiature, come quelle che dopo la sconfitta di Atene con l'Olympiacos. E la grinta piace ancora di più, al popolo bianconero, nella settimana del derby con il Torino. Una stracittadina forse meno avvincente dell'anno scorso dal momento che i granata, partiti Immobile e Cerci, stentano a riprendere quota, ma un derby non perde mai il suo fascino. Ed il clima di Juve-Toro si è respirato già oggi, alla presentazione degli eventi di Torino 2015 Capitale Europa dello sport, con i presidenti della Federcalcio Carlo Tavecchio e del Coni Giovanni Malagò, il sindaco di fede bianconera Piero Fassino e l'interista Graziano Delrio, sottosegretario alla presidenza del consiglio, a godersi il siparietto tra i presidenti Andrea Agnelli ed Urbano Cairo. Con la complicità della showman Marco Berry, tifoso granata, le polveri sono state accese. All'insegna del fairplay, certamente, ma sono partiti i primi sfottò. "Noi giochiamo sempre per vincere. Il Toro non vince da 15 anni - ha detto Agnelli - anzi, da 15 anni non segna neppure". Ad essere precisi, l'ultima rete granata ai 'cugini' è vecchia 'solo' 13 anni, firmata dal francese Cauet nel 2-2 del derby del febbraio 2012 allo stadio Delle Alpi. Ma l'ultimo successo del Toro ne ha già compiuti 19: è stato il 2-1 dell'aprile '95 con doppietta di Rizzitelli. Sfottò tra bianconeri e granata che resistono anche se la Juve dall'alto della sua posizione e con il Torino scivolato di nuovo in zona-salvezza, potrebbe anche farne a meno: "L'ironia non deve mai venire meno - ha sottolineato Agnelli - ce l'aveva insegnato un maestro come Peppino Prisco (l'ex vicepresidente dell'Inter morto a fine 2001, ndr)". La Juve si rituffa nel clima del campionato, gustandosi però il ritorno al successo esterno in Champions. "Dobbiamo dare un ultimo colpo allo Stadium": con questo Fernando Llorente, autore della prima rete a Malmoe, ricorda che con un punto contro l'Atletico Madrid il passaggio del turno è garantito. Ma Allegri vuole di più: "Missione compiuta! Ora puntiamo al primo posto del girone", twitta a sua volta, lanciando l'hastag #UCL #FinoAllaFine (dove Ucl sta per Uefa Champions League, ndr). L'obiettivo dichiarato dei bianconeri è di tornare tra le prime 8 d'Europa, il sogno di Allegri è di fare meglio di Conte in Champions. Meglio di quel traguardo dei quarti, due stagioni fa, quando la Juve si arenò contro i futuri campioni del Bayern.
"Missione compiuta! Ora puntiamo al primo posto del girone". E' il tweet del tecnico bianconero Massimiliano Allegri che celebra il successo a Malmoe lanciando l'hastag #UCL #FinoAllaFine, dove Ucl sta per Uefa Champions League. Ai bianconeri manca un punto per avere la certezza aritmetica del passaggio del turno, ma battendo l'Atletico Madrid con due gol di scarto, il 9 dicembre, sarebbero primi nel girone.
QUANDO ALLA JUVE BASTAVA UN PARI E VINSE 5-2
Inter implacabile, ma la Roma non molla. Anche senza Totti i giallorossi annullano il primo match-point dei nerazzurri. A tre giornate dalla fine del campionato continua lo sprint per lo scudetto. L'unico verdetto della 35/a giornata della serie A premia la Juventus. Le bastava un punto per conquistare la prima Champions dopo la serie B, ne arrivano tre travolgendo la Lazio: 5-2 per i bianconeri, che candidano Terezeguet e Del Piero, ancora in gol, come capocannoniere. Il francese aggancia Borriello in testa alla classifica marcatori a 19 gol, Pinturicchio si porta a 18, anche se il goleador bianconero e' a sorpresa un difensore, Chiellini, autore di una delle tre doppiette della giornata assieme al romanista Mancini e al reggino Cozza.
A 270 minuti dal capolinea dunque Mancini rinvia la festa (sempre sei i punti di vantaggio dell'Inter sulla Roma). Il secondo match-ball e' adesso per il derby: se batte Ancelotti e la Roma non vince a Marassi con la Samp e' scudetto. A San Siro il Cagliari esce a testa alta (2-1) e conferma il suo buon momento. gli isolani sprecano parecchio: se Matri non si fosse divorato un gol gia' fatto dopo tre minuti forse la partita sarebbe stata diversa. Per i nerazzurri un gol per tempo con il solito Cruz puntuale all'appuntamento col gol. Spalletti risolleva i giallorossi dopo la delusione dell'1-1 con il Livorno. Inaugura il poker romanista (4-1), tutto nel primo tempo, un rigore di Pizarro, prima della doppietta di Mancini segna anche Vucinic. Di Ventola poi il gol della bandiera granata. Diventa un giallo la presunta doppia ammonizione del torinista Dellafiore (autore del fallo da rigore su Perrotta), il giocatore non viene espulso ma per l'arbitro Celi il primo cartellino e' di Pisano.
Per il Torino e' il quarto ko consecutivo. In chiave salvezza, dopo l'exploit dell'Olimpico, l'1-4 casalingo inguaia il Livorno: Inzaghi, autore addirittura di una tripletta, regala punti d'oro in chiave Champions al Milan, che adesso ora aspetta il derby per fare un dispetto all'Inter. I rossoneri si portano a due punti dal quarto posto della Fiorentina. Rocambolesco il pareggio dei viola con la Samp che acciuffa il 2-2 con Guastaldello all'ultimo minuto di recupero. Espulso il tecnico blucerchiato Mazzarri (per l'esultanza al gol del pari), che poi contestera' Rosetti per il rigore di Mutu. In chiave salvezza continua ad avere effetto la cura Cagni per l'Empoli, che espugna Marassi battendo 1-0 il Genoa. A secco il bomber Borriello e Di Vaio si fa anche espellere per proteste (cartellini rossi anche per Juan, Siviglia e Paci). Sprofonda sempre piu' giu' il Parma, che dopo il rigore di Cigarini si fa rimontare da Cozza. Nella altre gare l'Udinese supera 2-1 il Catania e pari senza gol tra Napoli e Siena (i partenopei non subiscono gol in casa da oltre 401 minuti, per i toscani una sola vittoria nelle ultime otto giornate) e tra Palermo e Atalanta, che invece non segna da 408 minuti.
Alla Juve basta un punto per gli ottavi
Basterà un pareggio alla Juventus nella partita casalinga contro il già qualificato Atletico Madrid, il prossimo 9 dicembre, per staccare il biglietto per gli ottavi della Champions League. I bianconeri, infatti, con il 2-0 in casa del Malmoe si sono portati a +3 sull'Olympiakos terzo, ma contro cui sono in svantaggio negli scontri diretti, avendo perso 0-1 in Grecia e vinto 3-2 in casa. In caso di arrivo a pari punti fra Juventus e greci, a parità di punti e differenza reti nello scontro diretto - come nel caso in questione - valgono i gol segnati fuori casa, quindi sarebbe promosso l'Olympiacos. Obiettivo vittoria o pareggio fra quindici giorni, ma potrebbe "bastare" anche una sconfitta a patto che l'Olympiakos non batta il Malmoe al Pireo.
La Juve scaccia tabù-trasferta, ottavi vicini
Ottavi di Champions ad un passo per la Juventus. Con i tre punti strappati a Malmoe e la contemporanea sconfitta dell'Olympiacos, travolto 4-0 a Madrid dall'Atletico, il 9 dicembre ai bianconeri - di nuovo in maglia verde - basterà un pareggio per passare il turno. Nel mirino però è tornato anche il primo posto: la squadra di Allegri potrà soffiarlo proprio agli spagnoli, già aritmeticamente qualificati, battendoli a Torino con due reti di scarto. Per il momento, la Juve si gode il successo svedese, non facile per mille motivi: l'ambiente ostico, la combattività degli svedesi, il campo in cattive condizioni. Clima difficile, quindi, al 'New Stadium' di Malmoe, con analogie da brividi rispetto alle infauste giornate di Istanbul, un anno fa, quando i bianconeri furono cacciati dalla Champions sul campo-poltiglia per la neve. Terreno difficile anche questa volta e lo stesso arbitro della partita in Turchia, il portoghese Proenca. Era indispensabile, quindi, giocare con i nervi saldi, molta sostanza e zero fronzoli. E la Juventus l'ha interpretata bene anche se ha sofferto fino al 43' del secondo tempo, quando Tevez ha piazzato il gol del raddoppio, timbrando l'ennesima rete stagionale. La paura di subire una beffa simile a quella incassata dalla Roma a Mosca contro il Cska si è dissolta solo nelle ultime battute e questo ha fatto prima sbuffare e poi imbufalire Allegri. Fino al sospiro di sollievo finale.
Sul 2-0 è esplosa la rabbia degli svedesi per un presunto fallo di Morata nella stessa azione: due ammonizioni per proteste, poi l'espulsione di Johansson ed il pubblico del 'New Stadium' ad intonare cori contro la Uefa. Ma non ci sono ombre sulla vittoria bianconera, la prima dopo 5 sconfitte ed un pareggio nelle ultime sei trasferte di Champions League. Anche le proteste per un possibile fuorigioco di Llorente nel contropiede del vantaggio bianconero sono state smontate dalla moviola, che ha dato ragione a Proenca ed ai suoi collaboratori: Tinnerholm teneva in gioco l'attaccante spagnolo. La Juventus ha dovuto aspettare un tempo per scacciare i brutti pensieri: qualche volta in difficoltà contro la foga degli svedesi, ha rischiato sui contropiede del Malmoe. Ha fallito l'1-0 con un tiro troppo centrale di Vidal, ancora molto lontano dalla forma migliore. Marchisio, uno dei migliori per idee e dinamismo, ha mancato due volte l'appuntamento con il gol: prima con un tocco debole sul lancio di Pirlo, poi per una gran parata di Olsen che ha respinto il suo tiro, su imbeccata di Pogba.
La Juve ha messo le cose a posto con un veemente inizio di secondo tempo: le occasioni capitate a Marchisio, pescato da Pirlo, e a Tevez, in ritardo di pochissimi centimetri su un corss di Vidal, sono state il prologo all'acuto di Llorente, perfetto nel contropiede innescato da Marchisio. Il Malmoe ha dato l'impressione di sgonfiarsi, ma poi si è ricaricato: Buffon si è scaldato parando un tiro di Adu. Due colpi di testa di Llorente con poca forza hanno fatto arrabbiare Allegri, contrariato anche da qualche errore di Vidal. Alla fine, però, Tevez, ha chiuso il conto.
Allegri, puntiamo al primo posto girone
''Bisognava chiudere questa gara nel secondo tempo, abbiamo sbagliato diversi ultimi passaggi, qualche imbucata. Dovevamo certamente chiuderla prima. Contro l'Atletica dovremo fare una gara importante e vincere con due gol di scarto per arrivare primi. Sarà una bella serata ma prima conquistiamo la qualificazione'': così ai microfoni di Sky l'allenatore della Juventus Massimiliano Allegri commenta la vittoria di Champions in casa del Malmoe. Il tecnico bianconero ha poi avuto parole di elogio per Marchisio: ''E' un giocatore di livello mondiale - conclude il tecnico - Ha grande tecnica e sa leggere le situazioni a livello tattico. Aiuta molto la squadra e anche Pirlo''.
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