TORINO - Con oltre 1.400 tifosi al seguito, il Torino prova ad invertire la rotta giovedì a Bruges, nell'esordio della fase a gironi di Europa League, dopo la disastrosa partita di Genova in campionato contro la Sampdoria.
Non sono pochi i tasselli che il tecnico Ventura deve mettere a posto: il gioco granata è ancora inespresso, anche per assenze importanti (Farnerud, Ruben Perez) e la logica conseguenza sono le poche - finora pochissime - palle gol.
Se si eccettua la goleada contro il modesto Brommapojkarna, nel preliminare di Europa League, il Toro del dopo Cerci-Immobile ha segnato una sola volta, su calcio di rigore.
Finora è naufragato Larrondo, tra un acciacco e l'altro è rimasto nell'ombra Barreto, non è andato a segno neppure Quagliarella. Amauri ha giocato ancora poco, come pure Martinez.
Ma l'anemia granata è figlia di un gioco ancora carente e Ventura è al lavoro proprio per costruirlo, puntando di più, probabilmente, su Sanchez Mino, ma soprattutto attende con impazienza il recupero di Farnerud e Ruben Perez. Rispetto a Marassi, il Toro di Bruges cambierà volto, e saranno modifiche a metà strada tra il turn-over e una piccola rivoluzione. In porta, dovrebbe tornare Gillet - sarebbe la prima partita ufficiale dopo la lunga squalifica - ed in questo caso si tratta di avvicendamento puro con Padelli, che ha ormai soffiato il posto da titolare al belga. A centrocampo si rivedranno probabilmente Benassi al posto di Nocerino e Gazzi per Vives ed in attacco con l'indisponibilità di Barreto, potrebbe scoccare l'ora di Martinez, la cui rapidità è qualità importante nelle partite in trasferta.
I granata partiranno domani mattina dall'aeroporto di Caselle
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