La Juventus in Italia, il Bayern in Germania, il Barcellona in Spagna. Archiviata la Champions, con la squadra bianconera che mette paura ai blaugrana ma poi deve cedere a una superiorità ancora troppo evidente, manca solo l'ultimo tasselli dei tornei nordici per definire per interno il quadro del calcio europeo. Nel quale la Juve ha un posto di rilievo non solo per la finale di berlino.
La squadra bianconera torna a pieno titolo nell'olimpo delle grandi d'Europa. La sconfitta a testa alta di ieri conforta la bonta' del progetto. La sua stagione straordinaria e' certificata anche dai numeri dei campionati europei. In un torneo sulla carta competitivo come la serie A italiana ha inanellato il quarto trionfo infliggendo un ritardo di 17 punti alla Roma, che fino alla Befana la tallonava minacciosa.
E' il massimo distacco nei tornei continentali: lo stesso divario hanno totalizzato il Celtic, in Scozia nei confronti dell'Aberdeen, e il Psv, in Olanda nei riguardi dell'Ajax. Se il Celtic e' abituato a stravincere (anche per i guai dei Rangers), il Psv ha trovato una stagione forse irripetibile. Per la Juve e' un crescendo trionfale: il primo scudetto lo ha conquistato con 4 punti sul Milan, il secondo con 10 sul Napoli, il terzo e il quarto con 17 sulla Roma. Il quinquennio bianconero degli anni '30 (e quello recente dell'Inter, favorito da tangentopoli) e' a portata di mano.
La stagione europea sta andando in archivio: rimangono attivi i tornei del Nord ( Scandinavia, paesi baltici, ex sovietici salvo Russia e Ucraina, Irlanda) che hanno un andamento con inizio tra febbraio e marzo e fine tra ottobre e novembre. Il bilancio di gran parte d'Europa non riserva molte sorprese. Barcellona, Bayern, Psg e Chelsea hanno vinto secondo pronostico i tornei piu' importanti.
In Spagna il Real alla fine si e' dovuto arrendere e ad Ancelotti non e' bastata la decima in Champions per salvare il posto. Alle loro spalle Atletico e Valencia hanno timbrato il biglietto Champions insieme al Siviglia grazie al tris in Europa League. Il triplete del Barca di Luis Enrique conferma che la Liga e' ancora il torneo trainante e i tre tenori d'attacco possono continuare a dettare legge a lungo. Corsa solitaria per il Bayern in Bundesliga e frenata finale in coincidenza con il flop col Barca. Alle sua spalle il Wolfsburg (bastonato dal Napoli) ha preceduto Moenchengldbach e Leverkusen.
Con un colpo di reni finale il Psg ha domato il Lione in Ligue1 mentre agli spareggi Champions andra' l'ottimo Monaco. Favorito all'inizio, il Chelsea di Mourinho ha vinto senza strafare la Premier su un altalenante City, buon terzo l'Arsenal di Wenger mentre andra' agli spareggio l'United nonostante il mercato faraonico e un inizio disastroso. E sono cosi' tante le citta' che presenteranno due squadre ai nastri di partenza della Champions: sicuramente Madrid, con Real e Atletico, e Londra, con Chelsea e Arsenal, mentre ci vorra' il passaggio degli spareggi per il raddoppio di Manchester, Roma, Lisbona, Atene e Istanbul.
E' mancato quasi dappertutto il fascino del titolo al fotofinish, ma (oltre i due punti del Barca sul Real) hanno finito a +3 Lech Poznam su Legia, Benfica su Porto, Steaua su Targa, Galatasaray su Fenerbahce. Fra le compagini di caratura internazionale hanno acciuffato il titolo lo Zenit (+7), il Basilea (+12), la Dinamo Kiev (+10), l'Olympiacos (+12), il Salisburgo (+6), il Ludogorets (+8), il Partizan Belgrado (+7), la Dinamo Zagabria (+13). Nell'unico campionato deciso con una sfida diretta, in Belgio il Gent ha fatto fuori 2-0 lo Standard Liegi. Ora tocca al mercato cambiare le gerarchie o confermare le leadership. Barca, Real, Chelsea, Bayern e Psg continueranno a dettar legge, forti di una florida situazione finanziaria. Ma la Juve e' gia' nel sestetto d'elite, pronta a confermarsi.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA