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Maturità 2023 in numeri

Maturità 2023 in numeri

Oltre 500mila studenti e 140.000 docenti pronti ai nastri di partenza il 21 giugno SPECIALE

16 giugno 2023

Cristiano.Pandolfo@ansa.it

ANSACheck

Maturità 2023 in numeri - RIPRODUZIONE RISERVATA

Maturità 2023 in numeri - RIPRODUZIONE RISERVATA
Maturità 2023 in numeri - RIPRODUZIONE RISERVATA

Nonostante l’inverno demografico, l’esercito dei maturandi si mantiene sopra la quota psicologica delle 500mila unità. Per l’esattezza, secondo quanto riporta il Ministero dell’Istruzione e del Merito, dovrebbero essere 536.008 i candidati di quest’anno. Il condizionale è d’obbligo: per avere il dato ufficiale bisognerà attendere gli scrutini di fine anno, per capire quanti “non ammessi” ci saranno. Questo numero, quindi, è destinato a essere rivisto al ribasso (ma di poco). Lo scorso anno, tanto per dare un termine di paragone, i candidati furono 539.678 e la quota di non ammessi si attestò al 3,8%. Ma questa è solo una delle cifre significative dell’esame 2023. Il portale Skuola.net, a pochi giorni dal via, ha riassunto gli altri numeri principali da tenere bene a mente. LO SPECIALE

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A valutare i maturandi circa 140mila commissari
Sempre restando sul fronte studenti, le statistiche ribadiscono la conclamata predominanza, ai blocchi di partenza, degli alunni dei licei rispetto a quelli degli altri indirizzi di studio: sono infatti 267.758 i liceali che al momento sono in lizza per un posto all’esame. Mentre i “tecnici” ne esprimono 173.892 e i “professionali” solo 94.358. Su un totale di 536 mila studenti partecipanti, poi, circa 15mila sono candidati esterni. Mentre a valutare le 27.895 classi impegnate nelle prove, ci saranno ben 14mila commissioni d’esame, pronte a saggiare la preparazione dei diplomandi. Considerando la composizione di ogni commissione, stiamo parlando di circa 140.000 docenti impegnati nell’opera di valutazione dei maturandi. Il tutto ha ovviamente un costo: una stima del 2014, a opera del Governo Renzi, indicava un possibile risparmio di 147 milioni di euro annui se la commissione fosse stata composta da soli membri interni.

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Maturità 2023: le coordinate delle prove
Per quanto riguarda il suo sviluppo, si segue la tradizione. Anche la Maturità 2023 inizierà con la prova di Italiano: l’appuntamento è fissato per il 21 giugno alle ore 08:30. Lo scritto “in lingua” è il primo step e ripropone l’impianto previsto dall’ultima riforma organica dell’esame degli ultimi anni: 7 tracce relative a tre tipologie di prova. I maturandi potranno, infatti, quindi scegliere tra due possibili analisi del testo; tre produzioni di un testo argomentativo e, infine, due temi di attualità. Il 22 giugno - sempre alle 08:30 - sarà poi la volta della seconda prova, lo scritto “di indirizzo” che verte su una delle materie caratterizzanti il percorso di studi e che, come detto, torna “nazionale”, con le tracce scelte dal Ministero dell’Istruzione (nel 2022 furono preparate dalle singole commissioni). Solo che, a differenza di quanto prevede la normativa di riferimento - che apre alla doppia materia, laddove ce ne sia più di una caratterizzante - stavolta, per il ritorno dell’esame completo, si è deciso di selezionare una sola materia per indirizzo. Ci saranno: Latino al Classico, Matematica allo Scientifico, Inglese al Linguistico, ecc..

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L’ultimo gradino che separa gli studenti dall’agognato diploma consiste nell’ormai consolidato colloquio orale. Proprio questo passaggio è stato l’unico metro di misura in mano agli insegnanti per saggiare le competenze dei maturandi nel 2020 e nel 2021, quando al posto dell’esame tradizionale fu introdotto il maxi-orale. Tornato in versione “standard” già dallo scorso anno, vista la reintroduzione degli scritti. L’orale si struttura in vari passaggi. Si comincia con l’analisi, da parte del maturando, di uno spunto proposto dalla commissione: solitamente si tratta di un testo, un documento, un’esperienza, un progetto, un problema; in questa fase, il candidato verrà messo nelle condizioni di costruire, partendo proprio dal materiale della commissione, un discorso logico di senso compiuto che sappia spaziare tra le diverse discipline, con collegamenti mirati.

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Successivamente, si passerà alla disamina dei momenti scolastici più significativi, a cominciare dal PCTO (Percorso per le Competenze Trasversali e l’Orientamento), con una breve relazione da parte del candidato circa la prima esperienza lavorativa vissuta. Infine, la commissione verificherà le competenze del candidato nell’ambito dell’Educazione Civica. Per concludere con la discussione sui compiti scritti, per vedere se il candidato riesce a comprendere gli errori ed, eventualmente, a trovare la soluzione corretta.

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Il punteggio dell’esame 2023
Anche i punteggi delle singole prove tornano all’interno dei confini disegnati dalla legge generale. Per la carriera scolastica - che si concentra sulla media dei voti dell’ultimo triennio delle superiori - si potranno ottenere al massimo 40 crediti. Mentre le tre prove d’esame (i due scritti più l’orale) avranno tutte uguale punteggio massimo: 20 punti. Alla fine, i più bravi, potranno arrivare all’obiettivo dei 100 punti su 100 (la soglia minima di successo è sempre 60/60). Inoltre, la commissione avrà la facoltà di attribuire 5 punti bonus ai candidati migliori con le migliori performance, a condizione che abbiano ottenuto un credito scolastico di almeno 30 punti su 40 e un risultato nelle prove di esame pari a 50 punti su 60. A chi ha ottenuto il massimo in tutti i passaggi dell’esame (crediti scolastici compresi), la commissione - con una decisione unanime - potrà assegnare anche la lode.

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