Prostitute di strada dello Zambia al confine con la Tanzania stanno collaborando con le autorità sanitarie per rintracciare clienti e arginare la diffusione del coronavirus fra i camionisti, potenziale vettore di diffusione della pandemia.
"Sono molto collaborative con le nostre indagini e non vogliamo stigmatizzarle o discriminarle. Sono molto utili per il rintracciamento", ha dichiarato il ministro della Salute del Paese dall'Africa australe, Chitalu Chilufya, come ha riportato il sito della Bbc.
La spinta a collaborare è venuta dopo un aumento di infezioni a Nakonde, una città dello Zambia al confine con la Tanzania dove 76 degli 85 nuovi contagi registrati erano o prostitute o camionisti.
"Abbiamo avuto il caso di una di loro che mostrava sintomi e che ci ha parlato di un cliente, autista di camion di giurisdizione straniera. Ci ha dato anche un numero da contattare", ha detto il ministro portando un esempio. "Abbiamo chiamato il numero e ci è stato detto che la persona chiamata aveva il Covid-19", ha aggiunto Chilufya.
La settimana scorsa il presidente dello Zambia, Edgar Lungu, ha annunciato la riapertura di ristoranti, casinò e palestre dopo un mese di chiusura per imporre il distanziamento sociale.
Il Paese con 17 milioni di abitanti dichiara (dato Africa Cdc di lunedì sera) 267 casi e sette decessi.
La prostituzione in Zambia è legale e relativamente diffusa (l'Onu conta quasi 10 mila prostitute nella sola capitale, Lusaka).
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