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Cent'anni di solitudine, il capolavoro di Gabo

Cent'anni di solitudine, il capolavoro di Gabo

Il romanzo è la storia di un simbolico secolo della famiglia Buendia e della immaginaria provincia di Macondo

19 aprile 2014, 19:00

Redazione ANSA

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Cent 'anni di solitudine, il capolavoro di Gabo © ANSA/EPA

Cent 'anni di solitudine, il capolavoro di Gabo © ANSA/EPA
Cent 'anni di solitudine, il capolavoro di Gabo © ANSA/EPA

Cent'anni di solitudine, il capolavoro di Gabriel Garcia Marquez uscito nel 1967, è stato un successo planetario. Nel mondo ha venduto 60 milioni di copie ed è stato tradotto in 37 lingue, eppure all'inizio ha stentato a trovare un editore. Il merito è stato della della Sudamericana di Buenos Aires, ma per dattiloscrivere in bella copia il manoscritto e inviarlo, lo scrittore fu costretto allora a vendere un braccialetto della moglie.

Il romanzo è la storia di un simbolico secolo della famiglia Buendia e della immaginaria provincia di Macondo, le cui vicende sono preconizzate dall'indovino Melquiades. Si parte dalla mitica figura del fondatore di Macondo, Josè Arcadio Buendia e di sua moglie Ursula e si segue la parabola di solitudine e sconfitta in un mondo che pare fuori del tempo e dello spazio, tra 32 guerre civili, tutte perdute dal colonnello Aureliano Buendia, padre di 17 figli illegittimi. Si arriva così all'ultimo della dinastia, Aureliano Babilonia, con cui la storia si chiude, in pratica come era cominciata, in un intreccio indistinguibile di realtà e fantasia, che è però esemplare ritratto dell'abbandono della solitudine in cui viveva la gente del Sudamerica.

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